"La cura per il dolore è nel dolore stesso": ciò che ti ferisce ti sta aiutando a guarire
Sembrerà paradossale, ma il dolore che proviamo in alcuni momenti della vita, a seguito di una forte discussione, ad esempio, è ciò che in realtà ci sta aiutando a superare quel dolore. "La cura per il dolore è nel dolore" disse una volta Rumi, un famoso poeta persiano che con la sua saggezza ha voluto rivelarci il segreto per affrontare il dolore.
Quando nel bel mezzo di una discussione veniamo pizzicati da parole che apparentemente non c'entrano nulla con noi, tendiamo a reagire in maniera violenta ed esagerata perché in realtà ci sentiamo punti sul vivo; si tratta di una reazione inconscia che ci spinge a rispondere al dolore con rabbia e, nel peggiore dei casi, ad incolpare gli altri senza reali motivazioni. Ma tutto ciò è soltanto la punta dell'iceberg: una prima manifestazione di una ferita interiore ben più profonda e che ancora non riusciamo bene a mettere a fuoco.
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Ma in che senso il dolore è la cura per il dolore? Nel senso più antico del termine: è come una piccola dose di "veleno" che permette di creare un antidoto su misura. Il dolore diventa, dunque, il punto di partenza per la nostra guarigione; è la ferita interna, nascosta per anni, che richiede le giuste cure per potersi rimarginare. Ovviamente, questo è soltanto un articolo e non ha la presunzione di risolvere questioni legate al dolore interiore di ognuno ― per quello, occorrono diverse sedute di psicoterapia o, comunque, l'aiuto di uno specialista. Ciò che possiamo fare, però, è fornire informazioni sui 5 tipi di ferite primarie che, nella vita, possono insidiare la nostra esistenza: l'abbandono, il rifiuto, l'umiliazione, il tradimento e l'ingiustizia.
Per riconoscere il percorso da seguire, si può partire dal rendersi conto di quale ferita si sta soffrendo.
L'abbandono: è una ferita antica che si origina probabilmente durante i primi anni di vita, quando la nostra esistenza è totalmente appesa a quella di qualcun altro che ha il dovere di prendersi cura di noi: i nostri genitori. Se soffri di questa tremenda ferita, forse, hai paura della solitudine, di essere lasciato solo e cerchi negli altri il sostegno ed il bisogno di affetto viscerale, per colmare il vuoto che ti porti dentro.
Il rifiuto: anche questa è una ferita antica, che affonda le sue radici nel nostro passato. L'uomo ha sempre vissuto in comunità e per migliaia di anni esserne escluso (essere escluso dalla propria famiglia o dalla propria tribù, ad esempio) significava morire. Cosa di comunica oggi questa ferita? Del fatto che non ci sentiamo degni, ci sentiamo svalutati ed esclusi; pensiamo che, in fondo, non meritiamo l'affetto degli altri e che "non valiamo nulla" ― niente di più deleterio, pensarla così! Eppure il tuo passato ti ha portato a formulare questi pensieri velenosi per te stesso, portandoti a credere che per meritare di vivere dovessi fare qualcosa.
L'umiliazione: è una ferita legata al giudizio. Significa che qualcuno ti ha umiliato, puntandoti il dito contro e togliendoti valore agli occhi degli altri. È una ferita che pesa molto sulla propria autostima e che può portarti in due direzioni: criticare a tua volta gli altri, oppure vivere la tua vita sentendoti inferiore o sbagliato, vivendo il tuo tempo in funzione di quello degli altri.
Il tradimento: vi ricordate quando da piccoli vi dicevano "vieni qui che non ti faccio niente" e poi partiva lo schiaffone come punizione? Ebbene, questo è il primo passo per instillare nel bambino la paura di fidarsi. Se già da bambini conosciamo l'inganno, comprendendo che non potremo aspettarci nulla di buono dalla vita anche rispettando le regole, ci chiuderemo in noi stessi. La sfiducia nell'altro ci spingerà a voler tenere tutto sotto controllo, ad essere sospettosi e cinici.
L'ingiustizia: è una ferita che si attiva sin da bambini tramite le critiche, la freddezza e l'intolleranza. In questo modo, il bambino sviluppa un eccessivo senso del dovere, per cui obbedirà sempre alla regola "prima il dovere e poi il piacere", fin quando scoprirà che i doveri non finiscono mai. Chi soffre di questa ferita è solitamente un perfezionista: se sei perfetto in tutto e per tutto, non potrai mai essere rimproverato ― è questa la tattica, fallimentare, che cerca di portare avanti chi crede di essere perfetto.
Capire di cosa parla il tuo dolore è il primo passo avanti per riuscire a guarire. Le ferite interiori possono aggiungere alla tua persona pericolosi filtri che possono spingerti a provare emozioni e pensieri disfunzionali, che ti porteranno a reagire in malo modo e a vivere la tua vita perennemente "in allerta". Ma, guardando dentro di te e cercando di comprendere a fondo l'origine del tuo malessere, ti farà intraprendere la giusta strada per una guarigione vera e duratura.