Depressione "sorridente": quando indossiamo la maschera della felicità per nascondere un dolore profondo

di Marta Mastrogiovanni

25 Giugno 2019

Depressione "sorridente": quando indossiamo la maschera della felicità per nascondere un dolore profondo
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La depressione, purtroppo, è un male comune del nostro tempo, che non sempre si riesce a riconoscere e a prendere in tempo. Negli ultimi anni si è sentito molto parlare di "depressione sorridente", uno status in cui si appare felici all'esterno ma si rimane profondamente sofferenti internamente. Sorridere non vuol dire sempre che va tutto bene e la depressione può essere facilmente mascherata da un sorriso o da un atteggiamento apparentemente normale. Oggi, 1 persona su 10 è depressa ed una percentuale che va dal 15% al 40% soffre di questa "depressione sorridente", altrimenti detta depressione atipica.

via ncbi.nlm.nih.gov

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Riconoscere una persona con depressione atipica non è un facile, perché solitamente queste persone non sembrano essere nelle condizioni disperate di un depresso: hanno un lavoro, una casa, magari anche un partner o dei figli, e riescono a sostenere conversazioni piacevoli con tutti. Tutto ciò avviene quando il malato indossa una maschera, cucita appositamente per noi che interagiamo esclusivamente con essa. Le persone in questa condizione soffrono internamente, si sentono senza speranze, hanno continui sbalzi di umore e non di rado pensano di doverla far finita con tutto e tutti. La loro forza interna, che li spinge a continuare a vivere a tutti i costi, può risultare controproducente rendendoli più vulnerabili all'idea del suicidio (mentre in altre forme di depressione, la persona può elaborare dei pensieri suicidi ma poi di solito non ha abbastanza forza per realizzarli). 

Le oscillazioni dell'umore portano il depresso a sentirsi meglio a seconda di ciò che gli accade nella vita — ricevere un complimento o incoraggiamento a lavoro, o un messaggio che si stava aspettando da qualcuno da tempo ecc... — ma si tratta solo di occasioni momentanee, destinate a riportarlo presto in uno stato di sfiducia, incertezza e depressione.

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Se vogliamo imparare a riconoscere alcuni dei sintomi legati alla depressione atipica, possiamo iniziare osservandone alcuni: esagerare con il cibo, percepire un forte senso di pesantezza alle gambe ed alle braccia e sentirsi facilmente feriti da una critica o da un rifiuto. Inoltre, il depresso "sorridente" avvertirà un calo dell'umore soprattutto la sera e sentirà la necessità di dormire più del solito. Questi sintomi sembrano comparire quasi sempre associati ad un certo tipo di temperamento, fortemente caratterizzato da incertezza e bassa autostima, tendenza a rimuginare sulle cose e pensieri riguardanti eventi negativi che ancora non sono accaduti. Il calo dell'umore può essere dovuto a diversi fattori - il lavoro, l'amore ecc.. - ma anche a pensieri strettamente collegati all'inutilità della propria esistenza. 

Il depresso solitamente non si accorge di esserlo perché crede che nella sua vita tutto stia andando per il verso giusto. Da dove partire, allora, per comprenderne le cause e curarla?

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Il primissimo punto di partenza è riconoscere l'esistenza della malattia e comprenderne la gravità. Solo quando si smette di razionalizzare i problemi, ritenuti non abbastanza gravi, si può iniziare a fare la differenza. Per alcuni, questa intuizione potrebbe essere sufficiente per cambiare le cose, poiché li mette sulla strada giusta per cercare aiuto e liberarsi dalle catene della depressione. Altre armi da non sottovalutare sono la meditazione e l'attività fisica; è stato riscontrato un importante miglioramento nelle persone che praticano meditazione e sport settimanalmente. Infine, per alcuni la strada da seguire è quella della psicoterapia cognitiva, che insegna un diverso modo di pensare per poter emergere dai soliti pattern comportamentali.

Ma la cosa più importante di tutte, che può aiutarci ad uscire dalla depressione atipica, è trovare uno scopo nella vita. È essenziale trovare un obiettivo nella vita, in modo da poter concentrare le proprie forze su di esso. Che sia un traguardo personale o rivolto alla cura degli altri, funziona indistintamente.

Sentire che vale la pena di vivere la vita è la sensazione che ci salva dal baratro della depressione.

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