Una bambina di 12 anni inventa un orsacchiotto nascondi-flebo per tranquillizzare i piccoli pazienti ricoverati

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di Marco Renzi

17 Giugno 2019

Una bambina di 12 anni inventa un orsacchiotto nascondi-flebo per tranquillizzare i piccoli pazienti ricoverati
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Per un bambino ammalarsi e finire in ospedale è un'esperienza molto difficile. Invece della sua casa, ha intorno a sé fredde corsie e persone estranee; ed ovviamente i trattamenti e le cure non fanno che rendere il tutto più pauroso.

Questa stessa esperienza è toccata alla piccola Ella Cusano, una bambina di 12 anni del Connecticut, che a 7 anni ha saputo di essere affetta da una malattia autoimmune molto aggressiva. Da quel momento ha iniziato ad entrare ed uscire dalle strutture mediche, sottoponendosi a diverse terapie. Eppure la piccola ha voluto trarre da questa sua condizione l'ispirazione per creare qualcosa di bello e positivo.

via cbsnews.com

medi-teddy.org

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Durante le ore trascorse nelle stanze d'ospedale, Ella si è concentrata ad osservare le flebo, un accessorio quasi onnipresente durante i trattamenti. Ricordava che le prime volte la flebo, con tutti i suoi tubi e gli aghi, l'aveva spaventata moltissimo. Era possibile rendere le flebo più gradevoli alla vista?

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Così la bambina ha preso un giorno forbici e colla a caldo ed ha cominciato a tagliuzzare: è venuto così fuori il prototipo di "Medi Teddy", l'orsacchiotto che nasconde le flebo senza intralciare il lavoro degli infermieri.

Infatti il simpatico orsacchiotto copre la sacca della flebo (e con essa i liquidi contenuti all'interno, spesso poco piacevoli da vedere), ma lascia agli infermieri la possibilità di controllare il livello e il flusso nella parte posteriore.

medi-teddy.org

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Visto l'entusiasmo dei medici e del personale di servizio alla vista del bozzetto, la bambina ha deciso di portare avanti la sua idea, brevettando il piccolo aiutante di peluche e lanciando una raccolta di fondi per donarli alle strutture ospedaliere infantili.

Un'idea semplice che però potrà addolcire un po' la permanenza dei piccoli pazienti.

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