Chi è il più intelligente fra i fratelli? Il maggiore, secondo la scienza

di Laura Gagliardi

13 Maggio 2019

Chi è il più intelligente fra i fratelli? Il maggiore, secondo la scienza
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Chi ha fratelli sa che da piccoli è normale fare a gara su chi sia il più bravo – a saltare, a correre, a colorare, ed in generale in ogni cosa che si condivide – finendo talvolta per appellarsi all'autorità suprema, i genitori, per dirimere la controversia.

Oggi la scienza sembra aver trovato la risposta definitiva, ed universale, su chi sia il più intelligente fra i fratelli: il maggiore. E se qualche eccezione è ammessa per conferma alla regola, questo primato pare persistere negli anni.

Clemens v. Vogelsang/flickr

Clemens v. Vogelsang/flickr

Lo studio, realizzato dai ricercatori delle Università di Edimburgo e di Sydney e pubblicato sul Journal of Human Resources, risale al 2015, ed ha analizzato i dati su un gruppo di 5.000 bambini americani di età compresa fra 0-14 anni. Dalla ricerca è emerso che i primogeniti tendono ad ottenere punteggi più alti nei test sul quoziente intellettivo rispetto ai loro fratelli minori, e che tale divario tende ad ampliarsi progressivamente fino ai 6 anni, quando si stabilizza in maniera definitiva. Un risultato confermato peraltro dall'indagine nazionale longitudinale sui giovani fra i 14 ed i 21 anni, che ha individuato la stessa correlazione tra ordine di nascita e successo.

Inoltre, l'ordine di nascita può influire sulla personalità di un bambino: di solito i primogeniti manifestano più grandi capacità di leadership, ambizione e senso di responsabilità dei fratelli minori. I fratelli di mezzo, invece, dimostrano di possedere capacità di negoziazione ed un'inclinazione per il compromesso; i più piccoli sono spesso i più affascinanti, creativi e manipolatori.

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I ricercatori hanno indagato le ragioni di una simile differenza tra fratelli, individuandole nei genitori, o meglio nella diversità di attenzioni e cure da loro riservate ai figli. In generale, infatti, i primogeniti beneficerebbero di una maggiore stimolazione mentale e fisica, attraverso l'allattamento al seno; un impegno che tenderebbe a rilassarsi e diluirsi con i figli successivi. Con il primo figlio, infatti, i neo-genitori cercano di attenersi rigidamente a tutti i consigli degli esperti e alle numerose regole da manuale, nel tentativo di risultare all'altezza del ruolo che per la prima volta vengono ad assumere. Un'ansia da prestazione che scemerebbe con i figli successivi, con i quali i genitori sentono di poter fare affidamento sul proprio bagaglio di esperienze senza dover seguire un manuale, e d'altra parte spesso hanno anche meno tempo materiale da dedicare esclusivamente al nuovo arrivato – senza che ciò significhi che lo si ami di meno.

Pertanto, la soluzione per evitare simili differenze intellettive fra figli è di dedicarsi a ciascuno di essi allo stesso modo – anche se ciò non impedirà loro di continuare a bisticciare per stabilire chi è il migliore. 

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