Scrivere il nome sulla bandana durante l'operazione: ecco l’idea di un medico che può salvare la vita dei pazienti
Durante un intervento chirurgico, anche quando si tratta di un’operazione semplice o di routine, esiste sempre il rischio che possa accadere qualcosa di imprevedibile. In quei momenti c’è pochissimo tempo per agire, bisogna essere perfettamente coordinati e capirsi al volo. A tale scopo un medico divenuto famoso in tutto il mondo come “Rob l’anestesista” ha inventato un modo semplice e geniale per migliorare la comunicazione tra il personale sanitario.
L’idea è scrivere il nome di medici, assistenti e infermieri sulla cuffia sterile che ogni operatore deve obbligatoriamente indossare. Oltre ai dati personali sul bandana sono impresse anche le specializzazioni: anestesista, chirurgo, caposala, ecc.
Detta così può sembrare banale se non a dir poco scontata, ma questa trovata permette di risparmiare tempo prezioso in momenti critici e in alcuni casi anche di salvare la vita delle persone. Non di rado infatti accade che nella sala operatoria siano presenti o si avvicendino molte persone, per cui è difficile rammentarsi di tutti. Con bandana e cuffia sul viso per di più risulta a volte difficile riconoscersi a vicenda.
Nello svolgimento di un intervento delicato bisogna agire in squadra conoscendo ognuno il proprio ruolo e sapendo esattamente chi chiamare per farsi passare un particolare strumento o da chi farsi sostituire per intervenire in specifiche situazioni.
La brillante intuizione oltre a rendere più efficiente il lavoro d’equipe medica è stata anche molto apprezzata dagli stessi pazienti. Si tratta infatti di un sistema che rende l’ambiente ospedaliero più familiare e meno ostico a chi si trova in una condizione di tensione e di vulnerabilità sia fisica che psicologica.
Adottando l’iniziativa di Rob l’anestesista si possono anche ottimizzare le risorse a disposizione, infatti membro del personale medico porta al lavoro il proprio bandana personalizzato. In questo modo si evita di utilizzare quelli usa e getta fatti in materiali non riciclabili, per i quali la struttura deve spendere di continuo e si tratta pur sempre di materiale inquinante.
L’ispirazione ha contagiato anche molte altre cliniche e nosocomi che hanno copiato l’iniziativa plaudendone l’intelligenza così disarmante. Si spera che sempre più professionisti del settore prendano esempio anche per il modo con cui un’idea personale può migliorare la qualità dei servizi e preservare il benessere della gente.