Coprire i simboli sacri del cimitero con le tende, per celebrare i riti laici e di altre fedi: l'idea del sindaco divide i cittadini
A Pieve di Cento, un paesino in provincia di Bologna, la ristrutturazione di una cappella all'interno del cimitero è diventata un caso nazionale: pare infatti che sia stato proposto di oscurare – con un meccanismo degno di Hollywood – le immagini e i simboli sacri, qualora ce ne fosse il bisogno.
La popolazione risulta divisa tra chi accoglie l'intenzione di creare spazi laici anche in un luogo sacro e chi invece sostiene l'incoerenza di una simile scelta, sollevando anche temi di orgoglio nazionale.
La cappella in questione è una cappella che non è mai stata consacrata, e che accoglie al suo interno le tombe di alcune famiglie. Nell'ambito dei lavori di ristrutturazione che stanno interessando il cimitero della cittadina, è stato proposto di fare qualcosa di eccezionale all'interno di questa cappella: montare un sistema automatico che in caso di necessità faccia scendere dei tessuti a coprire i simboli cristiani.
Il motivo? Permettere l'accesso e la celebrazione di riti anche a chi è di un'altra religione o in occasione dei funerali civili. È proprio questo che ha diviso l'opinione pubblica tra chi accoglie, come il sindaco della città, l'idea dell'indifferentismo religioso – ovvero il non prendere una posizione tra le varie religioni – e chi, invece, ritiene che il cimitero sia uno dei luoghi sacri per eccellenza, per questo non conforme ad ospitare luoghi laici o "neutri".
La proposta rimane al momento solo un diverbio tra cittadini e partiti politici, e verrà in futuro discussa congiuntamente tra amministrazione e comunità.