Una donna disabile trova un biglietto sgradevole sul parabrezza: in migliaia applaudono la sua risposta
I pregiudizi e la mancanza di delicatezza sono della piaghe che possono rovinare anche la più assolata della giornate. Lo sa bene Justine Van Den Borne, una donna di mezza età residente a Melbourne, in Australia, che si era un giorno recata con la figlia in un centro commerciale per svagarsi con un po' di shopping. Arrivata nel parcheggio, Justine e sua figlia hanno cercato come di consueto il posto per disabili, a cui hanno diritto, e si sono avviate verso i negozi.
Al ritorno però l'entusiasmo è stato rovinato da un biglietto indelicato lasciato sulla sua macchina: "Hai per caso dimenticato la sedia a rotelle?".
Facebook/Justine Van Den Borne
Probabilmente qualcuno, vedendola scendere dalla macchina, ha avuto subito la malizia di mettere in dubbio che lei avesse effettivamente diritto al tagliandino del parcheggio per disabili, esprimendo il dubbio con l'odiosa insinuazione.
Quella persona non sapeva che a Justine era stata diagnosticata la sclerosi multipla a 35 anni, e che la sua vita da quel momento era cambiata per sempre.
In alcuni giorni, come quello in questione, la malattia era più clemente, e lei poteva muoversi senza sedia o supporti. In molti altri, però, tutto era diverso. Justine accusava spesso formicolio e mancanza di sensibilità alle gambe, stanchezza estrema, difficoltà di linguaggio e abbassamento della vista. Tutti sintomi che avevano spinto i medici a farle avere il pass per disabili, così che potesse avere la vita più "normale" possibile.
Tutte cose che la persona autrice del biglietto non sapeva, ovviamente, ma che non ha pensato di verificare: meglio scrivere un biglietto vigliacco, insensibile e antipatico, riaprendo nella donna vecchie ferite.
Facebook/Justine Van Den Borne
Tornata a casa, Justine ha condiviso l'accaduto su Facebook, accompagnandolo con delle parole potenti. Ha ringraziato la "persona che ha scritto il biglietto" per aver rovinato uno dei giorni in cui la malattia le dava un po' di tregua, per averla fatta sentire osservata e giudicata, proprio come si sentiva quando non riusciva a camminare correttamente.
Ha spiegato che si sta concentrando per arrivare al matrimonio della sua migliore amica, qualche mese dopo, camminando senza dover sedere su una sedia. E ha concluso dicendo: "Prima che tu rovini la giornata di qualcun altro, ricorda che non sei il depositario della verità: solo perché tu non puoi vederlo, non vuol dire che una persona non stia faticando per mettere un piede davanti all'altro."
Non sappiamo mai quale possa essere la "lotta" che una persona sta affrontando, perciò dovremmo essere sempre molto cauti nell'esprimere dubbi o giudizi. È una preziosa lezione che speriamo moltissimi abbiano modo di apprendere... anche grazie a persone come Justine.