La dipendente con l'Alzheimer dimentica come si fa il suo lavoro: l'azienda crea nuove mansioni pur di farla restare
Il morbo di Alzheimer è una malattia neurodegenerativa, il cui sintomo precoce più frequente è la difficoltà nel ricordare eventi recenti. Si tratta di una patologia particolarmente insidiosa, sia per la diagnosi, difficile da effettuare con certezza e rapidità, sia soprattutto per il decorso.
Sebbene infatti quest'ultimo vari da individuo ad individuo, in generale il disorientamento, il cambiamento repentino di umore, l'incapacità di prendersi cura di sé e degli altri, così come problemi del comportamento, fanno sì che la gestione dei malati rappresenti un notevole compito per i parenti che se ne fanno carico – poiché è difficile immaginarsi che qualcun altro lo faccia.
Per questo motivo, il modo in cui questa azienda si è presa cura della sua dipendente malata di Alzheimer è un esempio raro che dovrebbe ispirare anche altri.
A rendere nota questa storia è stato Doron Salomon, che racconta come la madre avesse iniziato a mostrare i primi sintomi di Alzheimer ad esordio precoce verso i cinquant'anni. Fino ad allora aveva lavorato come contabile, dimostrando di essere una dipendente affidabile, amata e rispettata dai datori di lavoro.
Tuttavia, quando comprese la diagnosi, preferì cambiare lavoro ed accettò un posto come "selezionatrice" presso Sainsbury, la seconda più grande catena di supermercati del Regno Unito.
Il suo nuovo lavoro comportava la rimozione degli articoli dagli scaffali a seconda degli ordini effettuati dai clienti online; una mansione più leggera, che rispondeva alle sue esigenze del momento – tra cui anche la riduzione dello stress – e che la signora fu in grado di svolgere senza problemi per anni, peraltro entusiasta.
Tuttavia, verso i sessant'anni la situazione andò peggiorando: lentamente, non fu più in grado di ottemperare ai suoi compiti senza l'aiuto costante dei colleghi. Doron e suo padre tenevano informati i datori di lavoro della mamma della sua situazione medica, e temevano il giorno in cui l'avrebbero licenziata.
Infatti, prendersi cura di una malata di Alzheimer non è per niente semplice, come spiega Doron su Twitter:
"L'Alzheimer, per coloro che non sono consapevoli, è molto più che una perdita di memoria. Per nominare alcune cose ha un impatto su: abilità sociali, umore, aumenta il disorientamento, esagera le emozioni, può renderti aggressivo, aumenta la stanchezza, la perdita di linguaggio, l'incapacità di prendere decisioni ecc ecc."
Tuttavia, l'azienda non solo non licenziò la mamma di Doron, ma cercò di venire incontro alle sue esigenze, riqualificandola ogni volta che dimenticava come fare il suo lavoro, cambiandole gli orari, ed istruendo i colleghi su come aiutarla, tutto ovviamente in stretto coordinamento con i suoi familiari. Quando poi la signora non fu più in grado di svolgere il suo lavoro, il negozio creò una nuova figura professionale solo per lei.
"Sainsbury ha visto mia madre deteriorarsi al punto che ogni giorno, nell'ultimo anno circa, è entrata nel negozio confusa, come se non fosse mai stata lì prima. Sono sempre stati accanto a lei, andando al di sopra e al di là dei loro doveri, per assicurarsi che fosse felice e sentirsi apprezzata ", testimonia grato Doron.
Nonostante la grande comprensione dell'azienda, sei mesi dopo aver assunto la nuova mansione creata apposta per lei, il suo Alzheimer peggiorò, impedendole di svolgere qualsiasi lavoro: era ormai arrivato il momento di smettere di lavorare. Anche in questa occasione, Sainsbury si assicurò che la fine del rapporto lavorativo avvenisse in maniera fluida e dignitosa.
Per ringraziare l'azienda ed elogiarne il comportamento, Doron ha così deciso di rendere pubblica la storia di sua mamma, nella speranza che altri ne seguano l'esempio, valorizzando i propri dipendenti e trattandoli come esseri umani, e non solo risorse.