2 metodi semplici ed efficaci per insegnare ad un bimbo ad usare il vasetto

di Laura Gagliardi

20 Febbraio 2019

2 metodi semplici ed efficaci per insegnare ad un bimbo ad usare il vasetto
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Tutti i neo-genitori attendono con gioia, ma anche ansia, il giorno in cui il proprio pargolo smetterà di consumare montagne di pannolini per iniziare ad usare il vasetto, anticamera del bagno – e della liberazione.

Con gioia perché chiaramente non saranno più costretti a cambiare continuamente il pannolino, spendendo un patrimonio in pacchi super/mega/maxi, che di extra hanno solo il prezzo.

Con ansia perché il passaggio dall'uno all'altro metodo di "evacuazione" non è automatico né semplice, e costa, se non soldi, sicuramente tanta pazienza – ma a quel punto mamma e papà ne avranno già sviluppata una dose sufficiente – impegno e tempo.

Esistono però alcuni metodi per facilitare il compito a bimbi – e genitori: ve ne proponiamo due.

1. Il metodo dei 3 giorni

1. Il metodo dei 3 giorni

Todd Morris/Flickr

Nel libro "3 day potty training" l'autrice Lora Jensen propone un procedimento semplice, ma soprattutto rapido, per insegnare ai bimbi l'uso del vasetto, senza forzarli; l'unica condizione è che i genitori dedichino 3 giorni pieni allo scopo, che saranno articolati in questo modo.

Al mattino si cambia il pannolino bagnato e si dice al bambino di gettarlo nella spazzatura, salutandolo con un "addio"; quindi gli si fa indossare una maglietta grande che gli arrivi fino alle ginocchia, spiegandogli che i pannolini sono finiti e che d'ora in poi dovrà usare il vasino per fare tutto. A colazione si serve al bimbo una bevanda extra, e alla fine lo si accompagna al bagno, confidando nell'eccesso di liquidi.

Il resto della giornata trascorretela con le sue attività preferite – giochi, lettura, cartoni animati –, avendo premura di lasciare a portata di mano una bottiglia d'acqua e di accompagnarlo al bagno ogni 15 minuti nel corso dei tre giorni.

La sera, evitate di abbondare con i liquidi, e portatelo al bagno prima di andare a letto. Inoltre, impostate la sveglia nel mezzo della notte per portarlo a fare pipì.

Ogni volta che il bimbo andrà in bagno con successo, premiatelo con qualcosa che vi sembri appropriato.

Un'accortezza: mettete un tappetino sotto al vasetto, per limitare i danni di un eventuale incidente – ed in questo caso, non arrabbiatevi, ma trasmettetegli calma.

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2. La metodologia della "Consapevolezza del bagno"

2. La metodologia della "Consapevolezza del bagno"

Manish Bansal/flickr

L'esperta Sarah Moudry propone invece un metodo di ispirazione montessoriana, chiamato la "consapevolezza del bagno", poiché è il bambino che, presa coscienza del proprio corpo e dei propri bisogni, inizia ad usare il bagno. I genitori debbono quindi guidarlo attraverso questo processo di apprendimento, fino al momento in cui non si senta pronto ed indipendente, esattamente come gli insegnano a mangiare e vestirsi da solo. Importante è che al bambino sia permesso di accedere al bagno in ogni momento, trovandovi tutto ciò di cui ha bisogno a portata di mano. Si consiglia di iniziare a mettere in pratica questo sistema tra i 12 ed i 18 mesi, periodo in cui i bambini sviluppano il controllo dello stimolo.

Tuttavia Sarah Moudry suggerisce di "abituarli" sin dalle 6 – 10 settimane di vita, portando il bambino in bagno ogni volta che gli si cambia il pannolino: in questo modo si crea una connessione psicologica fra pannolino e gabinetto, che sarà utilissima nel momento in cui anche il suo corpo sarà pronto a svolgere indipendentemente queste funzioni. Sarah assicura che con questo metodo, 2 dei suoi 3 figli hanno imparato ad andare in bagno da soli già a 18 mesi.

Sebbene ciascun genitore troverà prima o poi il metodo che meglio si adatta al suo bambino e alle esigenze familiari, cosa ne pensate di queste due proposte? Tentar non nuoce ;)

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