Non serve a nulla dire continuamente ai bambini di "stare attenti"
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Sicuramente vi sarà capitato di passare per un parco giochi e, soprattutto se avete dei figli, di osservare il comportamento degli altri genitori mentre i loro bimbi correvano da un gioco all'altro.
Alcuni chiacchierano fra loro, qualcun altro legge - felici di avere finalmente del tempo per discutere fra adulti –, ed altri purtroppo si danno all'inseguimento del figlio.
Purtroppo perché questa tendenza a non perdere di vista mai un secondo i propri figli – quando sono ormai in età scolare – finisce per essere deleteria, per grandi e piccini.
via treehugger.com
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Questo tipo di genitori non è in grado di stare lontano dai giochi e distogliere lo sguardo e l'attenzione dai propri figli; ma appare in uno stato di allerta continua, che lo porta a monitorare ogni movimento del bambino, per evitare che incorra in qualche pericolo.
Ed il pericolo, di volta in volta identificato con occhi sgranati o espressione esasperata, può essere: sporcarsi i vestiti, sbucciarsi le ginocchia, bruciarsi le mani scivolando sul palo, cadere dall'altalena; e cose simili – ovvero non particolarmente gravi.
Tuttavia, mettendo in guardia ripetutamente i propri figli. impediscono loro di fare esperienza diretta del mondo circostante, che è poi la chiave primaria di conoscenza e crescita dell'essere umano. I bambini si vedono così ostacolati nel momento in cui esercitano l'autonomia e l'indipendenza di cui sono capaci, e questo neutralizza ogni tentativo di conoscere i propri limiti e le proprie capacità. Vengono trasmesse loro tutte le insicurezze del genitore che ripete di "stare attento".
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Identificare come rischioso ciò che alla fine è un gioco – progettato e realizzato per i bambini – comporta una distorsione del concetto di "pericolo", tale da generare nel figlio paura ed insicurezza nei confronti del mondo, nel lungo periodo.
Pertanto, lasciamo che i bambini sperimentino secondo le loro capacità e la loro età: permettiamogli di giocare – a costo di dover poi mettere tutti i loro abiti in lavatrice, al ritorno a casa; di cadere – perché la prossima volta trovino l'equilibrio; di sbattere il sedere per terra, cadendo bruscamente dallo scivolo.
Date loro un avvertimento, ma poi fate che apprendano i propri limiti da soli. E nel frattempo, godetevi una chiacchiera con un adulto o il tempo con voi stessi!