Quando un amico ti delude troppe volte, è giusto riconsiderare la vostra amicizia
C’è chi sostiene che perdere un amico faccia male quanto perdere un amore, se non addirittura di più. Dal punto di vista della psicologia è più spesso "la coppia" l’oggetto di studio per eccellenza, tuttavia anche sui rapporti amicali esistono diverse tesi che ne evidenziano l’importanza nella vita di ogni individuo. In entrambi i casi, dopo una delusione, le reazioni sono molto simili, ma con il tempo si impara ad essere più accorti e meno emotivi. Le persone che ci stanno accanto o che gravitano nella nostra vita sono sostanzialmente la proiezione della visione di noi stessi, della nostra autostima.
In pratica ci circondiamo delle persone che “pensiamo” di meritare. In base al nostro processo di maturazione anche i partner e gli amici cambiano come cambia la nostra identità.
Le ricerche esistenti hanno evidenziato come il valore degli amici sia pressoché identico sia per gli uomini che per le donne, e come la loro presenza sia fondamentale per il nostro benessere psicofisico. Alla luce di questi dati appare chiaro come le amicizie debbano essere coltivate quando sono risorse di positività o viceversa troncate quando sono fonte di sofferenza.
Ci sono persone che conosciamo da una vita, e che tirando le somme forse ci hanno dato più dolori che gioie. Ma allora perché non riusciamo a liberarcene? Le ragioni sono molteplici ma hanno quasi sempre a che vedere con le nostre insicurezze. Spesso c’è la convinzione che l’altra persone prima o poi capirà e cambierà, o si ha la profonda paura di restare da soli. Si tratta in pratica delle stesse dinamiche riscontrabili nelle relazioni tossiche con un partner, salvo che con gli amici di frequente c’è anche una lunga storia di condivisione di ricordi e di esperienze. Ciò ci spinge a sorvolare su comportamenti che in altri non verrebbero assolutamente tollerati.
Le relazioni non possono essere vissute a senso unico ma hanno bisogno di equilibrio e reciprocità. Per avere buoni amici bisogna anche sforzarsi di esserlo, non soltanto “volerlo”. Se conoscessimo oggi le stesse persone che frequentiamo da sempre c’è da chiedersi se sarebbero ugualmente nostri amici. Nell’infanzia e nell’adolescenza si è privi di filtri e di barriere, questo può essere un bene quando evita pregiudizi, ma vuol dire anche essere meno selettivi, un’attitudine che si acquisisce crescendo.
Se una persona manca deliberatamente più volte di correttezza e sensibilità non può essere considerata un vero amico. Un vero amico è qualcuno che ci dona l’opportunità di evolverci e che non ci fa mai mancare il suo sostegno. Ciò non vuol dire che debba essere perfetto o sempre d’accordo con noi, ma se riesce comunque a ricambiare la nostra lealtà e il nostro rispetto, allora è un amico vero.