Tutti i giorni dovremmo dire "ti voglio bene", perché fa bene all'anima
Non esprimere le proprie emozioni non è mai una grande idea. In fondo, se ci pensiamo, sono tutte occasioni perdute e sprecate. Bisognerebbe ogni giorno esprimere un pensiero per i propri cari, dire un “ti voglio bene” in più invece che in meno. Non si tratta di essere buoni, ma, in un’ottica più egoistica, significa preservare la nostra salute perché esprimere i propri sentimenti favorisce il benessere psicofisico.
Ci sono persone che fanno davvero fatica a dire un semplice "ti voglio bene": alla base di questo comportamento molto diffuso nella società c'è un disturbo a cui la scienza ha dato il nome di alessitimia.
Chi non è in grado di esprimere, riconoscere e dare voce ai propri sentimenti ed emozioni è di solito una persona irrequieta, frustrata e in alcuni casi depressa. Le emozioni non espresse formano un blocco, un ingorgo interiore, che può trasformarsi in disturbi tipici della somatizzazione psicologica come mal di stomaco, ulcere, psoriasi, sindrome del colon irritabile.
L’alessitimia porta anche problemi di relazione sociale. Non è facile avere a che fare con chi non è capace di provare empatia. Ciò causa frustrazione e scoraggiamento e istintivamente tronchiamo i rapporti. Ecco che chi soffre di tale disturbo è anche vittima, volontaria o involontaria, di isolamento sociale, con notevole scadimento della sua qualità di vita.
Tutti nella vita abbiamo incontrato persone che abbiamo definito “chiusi ed estremamente riservati” oppure “degli orsi”. Poi ci sono quegli individui che non esitiamo a definire “tutti d’un pezzo”, quelli che sono sempre irreprensibili e non si “sbottonano” mai. Probabilmente, in questi casi, ci siamo trovati di fronte a casi di alessitimia di grado minore.
Esprimere amore, affetto, gratitudine, allegria non è solo bello, piacevole e soddisfacente ma anche benefico perché conserva la nostra salute mentale e fisica. Pensiamoci la prossima volta che siamo tentati di non far trasparire le nostre emozioni!