Esiste un'unica armatura efficace contro le sfide della vita, e si chiama amor proprio
C'è qualcuno con cui viviamo costantemente, ma, pur trascorrendoci giorni e notti intere, finiamo spesso per trascurare: si tratta di noi stessi.
Purtroppo molti di noi hanno la cattiva abitudine di dimenticarsi di se stessi, dei propri bisogni e priorità, con la conseguenza di procurarsi gran danno: infatti, la concezione che abbiamo di noi ed il modo in cui ci valutiamo e trattiamo influenza fortemente il nostro stato d'animo.
Vivere disconnessi da sé ha conseguenze nefaste su di sé, anche se non sempre riusciamo ad esserne consapevoli, poiché tendiamo a diventare ciò che pensiamo di essere. E se non ci amiamo, difficilmente altri lo faranno.
Nel forgiare il giudizio che abbiamo di noi stessi, hanno un peso fondamentale i messaggi che abbiamo ricevuto durante l'infanzia da chi ha avuto un ruolo importante nelle nostre vite – genitori, parenti, amici, insegnanti, etc. Il loro punto di vista su chi siamo, cosa dovremmo sentire e cosa fare finisce per modellare la nostra identità, i nostri obiettivi e principi, modus operandi deviando dai quali ci sentiamo in colpa.
Non importa il fatto che questi messaggi ci siano stati rivolti per il nostro bene, ma il modo in cui ci si rapporta in seguito: infatti il nostro peggior critico siamo noi stessi, ma bisogna imparare a non giudicarsi attraverso gli occhi degli altri. Non ce ne accorgiamo subito, perché è la nostra voce interna a dirci che avremmo dovuto parlare o agire diversamente, o che siamo un disastro.
Il problema è che diamo a questi messaggi una validità assoluta, senza metterli in dubbio né cercare di capire quanta parte di verità ci sia in essi.
Oggi poi anche i social network contribuiscono a creare realtà alternative con cui ci confrontiamo inevitabilmente, ma commettendo l'errore di sopravvalutarle: secondo lo psicoterapeuta Sherrie Campbell i social ci danno una falsa illusione di appartenenza e connessione agli altri che ci incoraggia a dare più peso al mondo virtuale. Non solo: uno studio dell'Università di Pittsburgh (USA), ha dimostrato che un uso eccessivo dei social network genera la convinzione distorta che gli altri abbiano una vita più originale, felice e interessante della nostra, facendoci diventare invidiosi.
Soprattutto se abbiamo subito delle profonde ferite emotive in passato che non sono state guarite, tendiamo a filtrare la realtà attraverso di esse, operando delle distorsioni cognitive attraverso l'astrazione selettiva, la personalizzazione, l'etichettatura e i social network.
A L L E F . V I N I C I U S Δ/unsplash
Per poter tornare ad amarci dobbiamo riconciliarci con noi stessi: è un processo che può far male all'inizio e che necessita anche di molto coraggio e capacità di perdonarsi. In particolare dobbiamo imparare a::
- considerarci preziosi: i nostri fallimenti così come i nostri successi non ci racchiudono, perché noi siamo molto di più – unici, con un gran potenziale
- accettare i nostri errori e limiti: fermarsi ai giudizi negativi non ci aiuta ad andare avanti, mostrando il resto di ciò che siamo
- perdonare: è un'opportunità per sanare il risentimento che abbiamo maturato nei nostri confronti
- vivere consapevolmente: non dimenticare il passato, ma non lasciarti neanche travolgere da esso. Vivi il presente giorno per giorno
- disconnetterci più spesso dai social: non lasciamo che il teatro delle apparenze domini la nostra vita.