Le persone che sono sempre in conflitto con gli altri, in realtà sono in conflitto con se stesse
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Ci sono delle persone che sembrano essere sempre in conflitto con il mondo intero – o almeno una parte di esso: sono sempre pronte a vedere i difetti degli altri, e il male nelle azioni altrui; amano criticare tutto ciò che le circonda e che diventa pertanto oggetto pressoché centrale di tutti i loro pettegolezzi.
Fin troppo facile intuire che i loro discorsi non possono essere sempre fondati: piuttosto saranno loro a distorcere tutto ciò su cui i loro occhi si posano. E questo perché – parafrasando Gandhi – "una persona in guerra con il mondo intero è una persona in guerra con se stessa".
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A ognuno sarà capitato di essere particolarmente critico qualche volta, e di comportarsi ingiustamente con qualcuno: e, se ci fermiamo a rammentare quegli episodi, ci rendiamo conto che in effetti in quel momento stavamo molto probabilmente riversando su qualcun altro il nostro malumore e nervosismo. Questo ci permette di capire meglio come coloro che sono pronti a giudicare e criticare in continuazione gli altri, abbiano evidentemente un problema con se stessi.
È fondamentale prendere le distanze da queste persone, perché tossiche, ovvero in grado di ridurre la nostra forza emotiva, avvolgendoci con la loro negatività.
A questo scopo bisogna avere chiari alcuni punti:
- che le persone in conflitto hanno problemi con se stesse;
- che tutti noi possiamo vivere questa conflittualità interna, in certi momenti ed in certi ambienti; ma non per questo saremmo meno capaci di volere bene a chi ci è caro;
- che non c'è niente di sbagliato in noi, e non dobbiamo interiorizzare le critiche.
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Ogni persona, infatti dà agli altri ciò che ha dentro di sé: ciò significa non che loro possano danneggiarci, ma che siamo noi stessi a dare valore e rendere vero il pensiero negativo di altri. Quando non accettiamo l'invidia, la rabbia e gli insulti altrui – riconoscendo la loro vera origine nel malessere della persona che li esprime –allora quei sentimenti negativi continueranno ad appartenere a chi li ha formulati – non a noi.
Per far fronte a persone di questo tipo è utile ricorrere a tre "armi", di cui ognuno di noi dispone per natura: allontanarsi, capire ciò che è irrilevante, ed ignorarlo. Si tratta perciò di scegliere se lasciare che le parole siano trasportate via dal vento dell'indifferenza, oppure farle ristagnare dentro di noi. Non troppo ardua come scelta, giusto?