Gli altri ti apprezzano molto più di quanto pensi, parola di scienza
È difficile iniziare una conversazione con nuove persone, soprattutto se si tratta di perfetti sconosciuti, poiché non sappiamo se si hanno gusti, conoscenze ed interessi in comune. Certamente molto dipende anche dal nostro carattere: se siamo degli estroversi parlare con nuove persone ci crea meno problemi, ma se si è timidi, ecco che i problemi aumentano.
Quello che in ogni caso non dobbiamo fare è concentrare la nostra attenzione sul fatto che a quelle persone potremmo non piacere, magari perché temiamo che ci siamo dimostrati dei chiacchieroni o, al contrario, perché abbiamo fatto quasi scena muta.
Alcuni studiosi hanno individuato quello che hanno chiamato "liking gap", ovvero il nostro modo di sottovalutare quanto potemmo piacere ad altre persone in una conversazione. In particolare, una psicologa, Erica Boothbye, insieme ad altri esperti, ha analizzato una serie di comportamenti di alcune persone del tutto estranee che avevano iniziato a conversare tra loro per poi valutare quanto queste persone pensassero di essere piaciute ai loro interlocutori. Da questo esperimento si è ricavato che agli interlocutori queste persone risultavano essere piaciute molto di più di quanto queste si aspettassero.
Secondo gli esperti tutto ciò dipende da una non corretta lettura dei segnali che manda l'interlocutore. Le conversazioni richiedono una sorta di bilanciamento tra la forza di attrazione che proviamo verso gli interlocutori e quella forza contraria che, per paura di non piacere, ci distacca da loro.
Non dobbiamo poi essere troppo autocritici con noi stessi, pensando erroneamente che molte persone ci stanno osservando, magari giudicando, mentre parliamo, le nostre possibili carenze. Per diventare un buon interlocutore è necessario decifrare i segnali che ci mandano gli altri e trovare un giusto equilibrio tra la voglia di conoscere e quella di temere di essere rifiutati.