Essere umili non ci rende necessariamente più "piccoli" degli altri, ma spesso migliori
Al giorno d'oggi l'umiltà è divenuta una virtù sempre più rara. Sono molti coloro, infatti, che non conoscono i propri limiti e pensano di sapere tutto e di avere, quindi, il diritto di sopraffare gli altri. Le persone veramente valide conoscono i propri limiti, sanno che è il loro operato a parlare e non certo hanno bisogno di belle parole per farsi grandi al cospetto del prossimo. Le persone umili sanno che siamo tutti essere umani, che errare è umano, ma che si parte dai propri errori per migliorare. Coloro che, al contrario, si sentono imbattibili, non impareranno mai dai propri errori, perché loro stessi, per primi non li riconosceranno mai.
via Psychology Today
Essere umili significa anche accettare che nel corso della propria vita si potrebbe avere necessità dell'aiuto degli altri. La virtù stessa dell'umiltà, permette all'uomo di riconoscere i propri limiti, rifuggendo ogni forma di superbia, di orgoglio, di sopraffazione e di emulazione.
L'invito ad essere persone umili attraversa trasversalmente molte filosofie di vita. Ne è un esempio perfetto il Mahatma Gandhi, che sosteneva: “il denaro fa gli uomini ricchi, la conoscenza rende gli uomini saggi e l’umiltà rende gli uomini grandi”.
Anche dal punto di vista cristiano, lo stesso Papa Francesco ha affermato che “Senza l’umiltà, senza la capacità di riconoscere pubblicamente i propri peccati e la propria fragilità umana, non si può raggiungere la salvezza”.
Chi è umile riesce, infine, a vivere una vita più serena, perché sa quali sono i suoi limiti e non si sente in obbligo di dimostrare nulla a nessuno. La saggezza è riconoscere che l’umiltà non rende nessuno più piccolo, ma può rendere una persona migliore di molti.