I genitori di oggi sono "adultescenti", incapaci di assumersi le responsabilità familiari
Oggi è piuttosto comune incontrare quarantenni che sembrano esseri rimasti "eterni bambini": persone che conducono la stessa vita spensierata e senza responsabilità, come se fossero ancora adolescenti.
Eppure sono adulti, o meglio, "adultescenti", come li ha battezzati il dottor Massimo Ammaniti. Un fenomeno che, nel suo recente libro "Adolescenti senza tempo", egli descrive come una vera e propria patologia, sempre più dilagante fra le persone di 30-45 anni. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Gli adultescenti sono nati nell'età del boom economico e sono il frutto della cultura consumistica imperante, che ha loro proposto modelli di vita sbagliati, fondati sul puro narcisismo. Privati spesso di una guida forte nella loro crescita, non provano alcuna responsabilità nei confronti degli altri, men che meno della società: l'apparenza è il loro dio, che li porta a comprare continuamente oggetti belli ma inutili, per potersi sentire migliori. Ovviamente, questo comportamento li condanna ad essere sostanzialmente soli, costantemente insoddisfatti, a sopravvalutare ciò che gli altri posseggono e a cercare perciò sempre qualcosa di nuovo, nel tentativo di riempire un vuoto – che però è essenzialmente morale.
Ne consegue che per l'adultescente la famiglia e gli obblighi che essa comporta sono concepiti in maniera astratta, e gli effetti negativi di ciò si riversano completamente sui loro bambini: questi, in assenza di una guida autorevole, sono costretti a cercare altrove modelli da seguire – ma senza riferimenti morali come possono orientarsi?
Insomma, considerando che le colpe dei padri ricadono sui figli, Ammaniti è decisamente pessimista riguardo al futuro delle nuove generazioni.
E voi cosa ne pensate?