Secondo i dettami del karma, non dovremmo perdere tempo a vendicarci: ci penserà la vita a farlo
Inutile lasciarsi andare a escandescenza quando l'errore non è nostro. Quando chi sbaglia è l'altro non diamo troppo peso al fatto che continui ad offenderci, a criticarci e a provare a farci del male.
Non ne vale la pena. Sarebbe solo abbassarsi ad un livello molto basso, il suo. È questo che vogliamo? Sguazzare nel suo stesso squallore? Possiamo fare qualcosa di molto più nobile: aspettare che la vita faccia il suo corso perché, ammettiamolo, la vita restituisce sempre quello che si dà, in bene e in male.
Lo si può chiamare karma o si può semplicemente chiamarlo "saper aspettare": in ogni caso è ciò che di meglio si può fare quando di cerca vendetta. L'esperienza insegna che la vendetta non ha mai portato a nulla di buono, neanche a quel senso di soddisfazione per aver pagato con la stessa moneta chi in passato ci ha procurato dispiacere.
Mai la vendetta è stata tale; piuttosto, facciamoci un grande regalo, ignoriamo. Chiudere gli occhi è un grandissimo beneficio per la salute mentale e fisica: spesso è il rimedio migliore per non soffrire troppo e per non infliggerci inutilmente del male. Quando ci si convince che prima o poi tutti pagheremo per i nostri errori, viene molto più semplice ignorare.
Imparare ad ignorare anche quando è più difficile farlo, quando qualcun ci provoca per farci esplodere, quando qualcuno vuole farci perdere il controllo e con l'occasione ridere ancora di più di noi.
Il silenzio è la soluzione più elegante alla bassezza; quando il male non trova un nemico con cui combattere se ne va. Ed è proprio quello che vogliamo per poter tornare a vivere la nostra vita, libera da quelli che la contaminano con la loro negatività.