Il mito della fenice, ovvero il meraviglioso dono della resilienza

di Alberto Ragazzini

18 Dicembre 2018

Il mito della fenice, ovvero il meraviglioso dono della resilienza
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Si dice che la fenice possa rinascere dalle sue ceneri, che sia in grado di controllare il fuoco e che abbia una saggezza infinita: per questo lo psicoanalista Carl Gustav Jung la considerava uno degli archetipi di maggior spessore della coscienza umana. Il mito della fenice, fin dalle sue prime apparizioni nelle culture medio-orientali, è riconducibile a una capacità umana molto potente: la resilienza.

via Phoenix_(mythology)

Wikimedia

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La fenice è una mitologica creatura di fuoco che fin dall'antichità simboleggia il potere della rinascita e della resilienza. Questo essere è alla base di moltissime culture e leggende, e si hanno suoi riferimenti nella maggior parte del patrimonio artistico orientale e nelle culture greco-romane. In Cina è conosciuta come Feng Huang ed è un'espressione di grande integrità e prosperità. I primi segni storici della fenice sono però risalenti all'Antico Egitto, dove questo animale era venerato come un dio. 

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Bernard Gagnon/Wikimedia

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La fenice moriva e rinasceva ogni 500 anni e alla sua figura era associato un maestoso airone di nome Bennu che raffigurava le piene del Nilo, il sole e la morte. Questo leggendario animale sapeva che doveva morire e rinascere per acquisire una maggiore saggezza, per questo passava tutta la sua vita volando per l'Egitto e raccogliendo materiali per costruire il suo nido fatto di elementi raffinati come bastoncini di cannella e mirra. Una volta completato e dopo aver intonato melodie deliziose, la fenice prendeva fuoco e passati tre giorni rinasceva dalle sue ceneri più forte e saggia che mai. Dopo aver lasciato il suo nido ad Eliopoli, la città del sole, iniziava un nuovo ciclo che potesse essere una fonte di ispirazione per tutto il popolo egiziano.

Pixabay

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Pensandoci bene, la parabola egiziana della fenice, ricorda molto la dimensione psicologica della resilienza. La costruzione di "un nido" in cui potersi arricchire mentalmente e fisicamente e dove poter ripartire dopo le avversità, richiama infatti la forza interiore che serve quando dobbiamo assorbire i duri colpi della sorte facendo appello a tutte le nostre energie.

Al pari delle ceneri della fenice, le esperienze passate, negative o positive che siano, non vengono spazzate via dal vento: fanno parte della nostra esistenza e servono a formare una persona più forte e più saggia; una persona che potrebbe diventare fonte di ispirazione per gli altri, ma che soprattutto impara sempre di più a credere in se stessa. 

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