La tecnica semplicissima per insegnare a tuo figlio a non interromperti mentre parli con qualcuno
Tutti i genitori si sono trovati a vivere la stessa scena: nel bel mezzo di una discussione interessante - e finalmente tra adulti! - piomba il figlio, con una domanda improrogabile, pretendendo l'attenzione esclusiva del genitore - che in questi casi reagisce solitamente in due possibili modi.
Il primo è mandare via il bambino, facendogli notare di aver interrotto una conversazione, chiedendo magari di scusarsi con l'interlocutore. Il secondo è assecondare il figlio, facendo cadere così nel vuoto la discussione.
Esiste tuttavia una terza opzione, più efficace, che non mette in imbarazzo nessuno ed accontenta tutti.
A proporlo è una mamma che lo ha visto mettere in pratica da alcuni suoi amici, e ha deciso poi di condividere questa preziosa perla educativa con i genitori sul web:
"Eravamo a casa di amici di famiglia, quando il figlio di 3 anni della padrona di casa arriva per dirle qualcosa. Invece di interrompere la conversazione che stava avendo con me, ha messo la sua mano su quella del bambino e lui ha atteso pazientemente. Il piccolo ha aspettato che noi avessimo finito di parlare e poi ha iniziato a dire ciò per cui era venuto.
Ero stordita! Con quanta semplicità si era risolta una situazione che invece per me continuava ad essere un problema.
Ho chiesto spiegazioni alla donna, chiedendole come aveva fatto ad insegnare al figlio a non interrompere le conversazioni: mi ha risposto che da qualche tempo aveva adottato la tecnica che aveva appena messo in atto. I bambini, quando vengono di corsa a dire qualcosa ai genitori, vogliono in realtà essere presi in considerazione. È molto importante per loro essere ascoltati, per questo è da evitare di scacciarli via in malo modo. Invece è importante assicurarli che li ascolteremo, non appena ce ne sarà possibile - ovvero non appena avremo finito di parlare con l'altra persona. Tenere la loro mano è un modo per far capire che abbiamo accettato la loro richiesta di ascolto e che ora non devono fare altre che attendere che li ascoltiamo - il che avverrà di lì a poco.
Sono rimasta davvero stupita di quanto potesse essere facile: a volte dimentichiamo che non servono maniere forti per trasmettere ai bambini un principio di educazione. Non c'è bisogno di gridare 'Non interrompermi!','Non entrare nella conversazione!'. Il contatto pelle a pelle vale più di mille parole.
Da allora non ho più smesso di adottare questa tecnica: i miei bambini ora aspettano il loro turno, consapevoli che rispetterò la loro richiesta di essere ascoltati."
Un metodo tanto semplice quanto valido, sicuramente da testare! Che ne pensate?