La sindrome di chi aiuta persone non autosufficienti, ovvero gli effetti collaterali dell'aiutare

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di Claudia Melucci

07 Dicembre 2018

La sindrome di chi aiuta persone non autosufficienti, ovvero gli effetti collaterali dell'aiutare
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Quanti di voi vorrebbero avere un lavoro che tenga occupati 24 ore al giorno? Probabilmente nessuno, ma è esattamente quello che succede alle persone che si occupano di chi non è più autosufficiente.

Occuparsi degli altri è qualcosa che valorizza la persona sana, dà gratificazione e procura intense emozioni; può diventare però un impiego stressante al punto da scatenare una vera e propria sindrome, chiamata "sindrome del badante" – anche se non è limitata ai badanti veri e propri.

Ecco di cosa si tratta, come si riconosce e come si supera. 

via lamenteesmaravillosa.com

La sindrome di chi aiuta persone non autosufficienti, ovvero gli effetti collaterali dell'aiutare - 1

In questo contesto, il termine "badante" si riferisce a quelle persone che non lavorano nel sociale, ma che si fanno carico di un familiare che non è più autosufficiente; dalla sindrome del badante possono essere colpite anche quelle persone che si improvvisano assistenti professionali, e che si ritrovano a prendersi cura di una persona 24 ore al giorno, senza avere gli strumenti (mentali soprattutto) per farlo.

Doversi prendere cura di persona che non è in grado di fare in autonomia neanche le azioni più semplici comporta un carico di stress non indifferente; se non si è pronti a gestire la situazione, l'esaurimento coinvolge sia il piano mentale che fisico. 

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Tutto si complica ulteriormente quando la persona sana e quella da assistere vivono sotto lo stesso tetto.

Quando è un familiare la persona da accudire, è facile che lo stravolgimento interessi più ambiti della vita della persona che assiste. Quest'ultima, senza neanche accorgersene, dedicherà sempre più tempo all'impegno di "badante", fino a non avere più tempo libero, tempo da dedicare ai rapporti con la famiglia e gli amici ed energie da impiegare sul lavoro.

Se non viene fatto qualcosa in tempo, la sindrome del badante trova il terreno più fertile per svilupparsi. 

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Volendo elencare i sintomi della sindrome del badante, ecco quali sono:

  • Stress;
  • Spossatezza;
  • Irritabilità;
  • Senso di frustrazione;
  • Demotivazione;
  • Scatti d'ira;
  • Violenza.

La sindrome del badante finisce per logorare sia la persona che ne viene colpita, che quella bisognosa di aiuto: quest'ultima, infatti, subirà una serie di atteggiamenti negativi messi in atto dalla persona sana.

È chiaro perché, quindi, è importante prevenire la sindrome del badante, sia che possa interessare noi stessi che altre persone; purtroppo, prendersi cura di un malato o di una persona disabile non è facile. Per questo esistono professionisti che hanno appreso come evitare l'esaurimento fisico o mentale.

Questo non vuol dire che non ci si debba prendere cura di una persona cara, ma di contattare un psicologo o un aiuto esterno nel caso il benessere fisico accennino a mancare.

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