Secondo questa professoressa, "il primo che deve essere felice di andare a scuola è proprio l'insegnante"
Fare l'insegnante è uno dei mestieri più complicati, più stressanti ma anche uno dei più gratificanti al mondo. Un bravo professore non dovrebbe occuparsi di insegnare soltanto quello che è scritto sui libri di testo, dovrebbe anche aiutare i ragazzi a diventare degli adulti consapevoli. In Spagna esiste da diversi anni il premio "Educa Abanca" per i migliori docenti del paese, che riescono a distinguersi per i metodi innovativi di insegnamento e per l'impegno che ci mettono ogni giorno. Alice Tojeiro è una maestra apprezzata da tutti per i suoi metodi innovativi e soprattutto per il rapporto che riesce a instaurare con i suoi alunni. Questa maestra ha ricevuto da poco la prima volta candidatura al premio Abucan e in questa intervista rilasciata a un giornale locale, esprime tutta il suo spirito di cambiamento e la gioia per aver raggiunto un traguardo simile.
Marcos Migues/ La Voz de la Galicia
È la motivazione la chiave principale? Sì. La prima persona che deve andare felice a scuola è l'insegnante, perché altrimenti non può comunicare nulla. Senza gioia e motivazione non c'è modo di imparare.
Quest'anno è stata l'unica insegnate della scuola pubblica ad essere stata nominata nella provincia di A Coruña. I professori della scuola pubblica lavorano duramente quanto quelli della scuola privata? Il problema non è quanto l'insegnate lavori, il problema sono le condizioni in cui lo fa. Abbiamo molti studenti per classe e una grande mancanza di risorse, sia personali che materiali. Inoltre c'è un sovraccarico di lezioni.
Il numero elevato di lezioni è un problema? Sì, con una pressione del genere è veramente difficile uscirne. Lavoriamo tutti sodo e per molte ore. Il sistema educativo così com'è non funziona; si devono prendere necessariamente dei rischi per provare a cambiarlo.
Che cosa non funziona? Classificare gli studenti in base all'età. Il programma scolastico è molto chiuso e facendo così si perdono talenti per strada. La pressione che c'è non ti permette di ascoltarli neanche per 5 minuti. Non si può insegnare senza ascoltare, ogni insegnante dovrebbe conoscere i propri studenti ma non c'è mai tempo!
Che tipo di insegnante sei? Non sono un insegnante che insegna sempre i soliti argomenti.
Come ti piace insegnare? Provo a chiedermi "Perché sono a scuola, per quale motivo vengo qui?"
Qual è la tua risposta? Vengo per aiutare a crescere. Non mi limito a insegnare quello che c'è sui libri ma anche ciò che c'è dietro.
Come sono i tuoi studenti? Voglio studenti che siano empatici, che lavorino in squadra e che non cedano alle avversità. Voglio che capiscano che solo andando avanti si può imparare e che è necessario fare uno sforzo.
Hai insegnato per vent'anni. Come sono cambiati i bambini? Non sanno come risolvere i loro problemi, sono abituati a creare poco e non sono molto empatici. In classe cerchiamo di capire già da subito che tutti quanti abbiamo qualcosa da dare, in questo modo in futuro non ci sarà alcuna discriminazione.
Ha iniziato a insegnare all'asilo. Poi sono passata alla scuola primaria per ribellarmi contro il sistema. All'asilo assistiamo molto di più lo studente ma una volta arrivati alla primaria e sembra quasi che ce ne dimentichiamo. L'innovazione è presente soltanto alla base del sistema educativo.
Quindi ha deciso di usare lo stesso approccio con gli studenti della primaria. Sì, l'ho fatto e mi hanno detto: "Nella scuola primaria non puoi farlo". Mi hanno anche detto: "Oh, certo, ora perché hai 12 studenti; quando ne avrai 25 vedrai ". Poi ancora: "Quando insegnerai alla scuola elementare, dimenticatelo!".
Nonostante questo è arrivata alle elementari e ha continuato a innovare. Certamente. Come non avrei potuto?
Come ha reagito la classe alla notizia? Un alunno mi ha chiesto cosa fosse un "docente"! Comunque erano tutti molto felici e gli ho chiesto perché secondo loro ero stata nominata.
Che hanno risposto? Perché ho lavorato molto, perché cerco sempre soluzioni creative ai problemi della classe e perché non mi arrendo mai.
Tre chiavi che la definiscono molto bene..Come hai sentito della nomination? Mi trovavo a un congresso. È stato uno di quei giorni in cui sei molto stanco e ripensi a tutto quel che hai fatto fino a questo momento.
L'hanno chiamata? Ho ricevuto un messaggio sul cellulare. Ho sentito lo squillo, l'ho letto e ho quasi avuto un attacco di pazzia. Follia per colpa della gioia eh... Sono anni che ce la metto tutta.
Si è emozionata? Sì. Ho dovuto leggere il messaggio più volte e ho pensato a quanto sono fortunata. Se primo ero motivata nel mio lavoro che ora i miei alunni si preparino!!
Sembra che per lei la nomination si già il primo premio... Per me tutto questo è un sogno dal quale non voglio svegliarmi...
Per finire... Si può imparare divertendosi? Certamente! L'apprendimento è meraviglioso e può essere molto divertente. Ma non esiste educazione sena il contributo della famiglia. È impossibile.
Cosa pensate delle parole di questa insegnante fuori dalle righe? Conoscete altri professori che grazie al proprio lavoro riescono a rendere la vita degli alunni meno complicata? Scrivetecelo nei commenti!