Questo racconto zen ci fa capire che a volte "creiamo una tempesta in un bicchiere d’acqua"

di Francesca Torino

04 Novembre 2018

Questo racconto zen ci fa capire che a volte "creiamo una tempesta in un bicchiere d’acqua"
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Le nostre vite sono letteralmente sommerse dalle preoccupazioni e dai pensieri negativi, che alimentiamo ingigantendoli. Tutto questo genera in noi ansia e stress, non permettendoci di vivere al meglio il presente e di godere di quello che abbiamo. Siamo, invece, portati a distorcere la realtà che ci circonda e a ricercare in modo estenuante quel qualcosa in più che pensiamo possa soddisfarci, ma che in realtà ci porta solo a nutrire questa negatività.

Una parabola zen ci insegna a riconsiderare quello che abbiamo, nonostante la vita ci ponga davanti delle difficoltà.

via psicoadvisor.com

Wikimedia

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Tanto tempo fa, in un villaggio, viveva un uomo proprietario di 250 vacche, che amava molto. Egli andava fiero del suo bestiame e lo curava come meglio poteva affinché potesse prosperare libero e bene. Il frutto del suo duro lavoro gli veniva ripagato dal latte di prima qualità che otteneva dalle sue vacche. E così, per questo uomo comune tutto procedeva nel migliore dei modi. Un giorno però, qualcosa cambiò.

Infatti, una notte un branco di lupi assalì il suo bestiame e mangiò una vacca. La mattina seguente, l'uomo si accorse della sua assenza e fu assalito da un profondo dispiacere. Non riusciva a pensare ad altro se non alla perdita di quella singola vacca, trascurando il resto del bestiame. Secondo lui niente sarebbe più tornato come prima: giorno dopo giorno, questo pensiero lo affliggeva sempre di più, logorandolo a tal punto che decise di condurre le 249 vacche rimaste su una scogliera per farle morire.

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Shever/Flickr

Shever/Flickr

Questa storia ci suggerisce che spesso trasformiamo un problema in qualcosa di più grande di quello che è, in una "tempesta dentro un bicchiere d'acqua". Possiamo fare qualcosa per migliorare questo nostro approccio alla vita? Sì, ma occorre molta pazienza ed esercizio. Innanzitutto, bisogna fermarsi un momento e dare un nome alle emozioni che ci governano nelle situazioni negative.

Dopodiché, dobbiamo soffermare la nostra attenzione non tanto su ciò che ci ha recato danno, ma su quello che ne uscito di nuovo o che è rimasto di positivo dall'esperienza percepita come traumatica. Infine, è importante agire e non lasciarsi trasportare dai sentimenti negativi, solo così potrà cambiare la nostra visione della realtà e ridimensionarsi per quella che è effettivamente.

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