I pettegolezzi sono come pezzi di carta al vento: impossibile raccoglierli dopo averli sparsi

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di Claudia Melucci

29 Ottobre 2018

I pettegolezzi sono come pezzi di carta al vento: impossibile raccoglierli dopo averli sparsi
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Nessuno di noi è immune dalle false voci che gli altri possono far circolare sulla nostra persona: c'è chi lo fa per cattiveria, con il fine di mettere in cattiva luce, chi lo fa solo per il gusto di dire cose di cui in realtà non è al corrente. Potrebbe capitare anche a noi di spettegolare su qualcuno, perché spesso non pesiamo le nostre parole e soprattutto non pensiamo al danno che possono creare delle dicerie.

Questa breve storia ci ricorda la pericolosità dei pettegolezzi, in modo da riflettere più a lungo la prossima volta che ci capita di parlare con troppa superficialità degli affari altrui. 

via mygoodtimestories.com

pixabay.com

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In un paese molto lontano, viveva un vecchio che detestava senza un vero motivo il suo vicino di casa, un giovane contadino.

A ogni occasione, l'anziano signore approfittava per parlare male del ragazzo, il più delle volte dicendo: "Il mio vicino di casa è ladro!". Un giorno si verificò davvero un furto in una delle case dello stesso quartiere del giovane e del vecchio. Senza pensarci due volte, tutti additarono il contadino come colpevole del misfatto. Il giovane venne arrestato e interrogato.

Dopo un lungo interrogatorio, il ragazzo venne rilasciato, non essendoci prove – oltre ai sospetti del quartiere – contro di lui. Amareggiato, tornò a casa e decise di denunciare il vecchio per aver messo in giro delle voci che quasi non lo mettevano nei guai.

I due finirono in tribunale: il giudice chiese all'anziano signore i motivi per cui avesse messo in giro quei pettegolezzi, ma l'uomo si difese ribadendo che si trattava solo di sue personalissime opinioni. Il giudice, prima di emettere il verdetto della sentenza, disse al vecchio: "Scrivi su un foglio tutte le maldicenze che hai detto su questo ragazzo. Poi strappa il foglio in mille pezzi e gettali via durante il tragitto che farai per tornare a casa oggi."

L'uomo, intimorito dal giudice, fece esattamente come gli ordinò. Il giorno dopo, al tribunale, il giudice si rivolse ancora una volta al vecchio: "Devi fare un'ultima cosa prima di sapere cosa ho deciso. Va' a raccogliere tutti i pezzi di carta che hai sparso ieri sulla strada e portameli qui". L'uomo, preso dall'agitazione, rispose: "Ma signor giudice, è impossibile! Il vento li avrà portati chissà dove!".

Il giudice annuì e aggiunse: "Esatto. La stessa cosa accade quando metti in giro dicerie su qualcuno. I pettegolezzi fanno così tanta strada in poco tempo che puoi distruggere la vita di una persona senza possibilità di tornare indietro".

Il vecchio abbassò lo sguardo, avendo capito il danno che avrebbe potuto creare con il suo comportamento. L'uomo si pentì e sia al giudice che al giovane bastò per terminare la sentenza.

Ricordiamoci sempre del peso che hanno le nostre parole, soprattutto quando non riportano il vero: le bugie non sempre hanno le gambe corte e nel frattempo che vengono svelate possono percorrere anche molti chilometri! 

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