Assegna un voto troppo basso ai suoi studenti: l'insegnante viene licenziata perché non rispetta le valutazioni dell'istituto
Dopo aver insegnato per oltre 15 anni in Florida, la professoressa Diane Tirado ha dovuto imparare a proprie spese una dura verità sul sistema educativo moderno: proteggere gli studenti dalle delusioni sembra essere diventato più importante di dare loro delle lezioni di vita.
Tutto è cominciato quando la donna ha deciso di assegnare alla classe un compito estivo: compilare una sorta di diario di viaggio, simile a quelli che creavano gli esploratori nel 1500. Il compito era semplicemente compilare alcune pagine di quaderno con mappe, oggetti e frasi, raccolti nell'arco di due settimane. Pochi giorni dopo, l'insegnante fu chiamata nella stanza del preside.
Nei giorni immediatamente successivi all'assegnazione del compito, iniziarono a piovere lamentele da parte di studenti e genitori: il compito, a detta di questi ultimi, era troppo gravoso per i loro figli! La donna con sua grande sorpresa fu rimproverata dal preside. Ma questo era solo l'inizio.
Youtube ScreenShot/ABC13 Houston
Trascorse le due settimane alcuni studenti, probabilmente supportati dai genitori, si presentarono in classe senza alcun compito svolto. Non entrarono con un quaderno compilato a metà o compilato male: arrivarono in classe senza portare proprio nulla. L'insegnante, seguendo il regolamento per la valutazione che era usato nella scuola, li valutò con punteggio "zero", perché non aveva avuto nulla da giudicare.
Fu richiamata nuovamente dal preside, che la informò sulle loro "linee guida": anche quando un ragazzo non portava nulla, si tendeva comunque ad assegnare un 5, per evitare di compromettere il resto dell'anno. La donna non era d'accordo: nella sua etica, 5 voleva dire "compito svolto male", mentre chi non portava nulla meritava zero.
La sua dedizione le costò cara: il preside, che non voleva proprio mettersi contro l'orda di genitori inferociti, la licenziò in tronco.
Diane Tirado dovette lasciare definitivamente la scuola un venerdì pomeriggio, a lezioni finite, scortata da un ufficiale. Rendendosi conto che non avrebbe avuto modo di salutarli, lasciò un messaggio ai suoi studenti sulla lavagna:
"Ciao ragazzi, la professoressa Tirado vi vuole bene e vi augura il meglio nella vita! Sono stata licenziata per aver rifiutato di dare un 5 a chi non si è degnato nemmeno di svolgere il compito. Con affetto, Mrs Tirado"
La donna scattò una foto, e pensò di inviarla ai ragazzi, oltre che pubblicarla sul suo profilo Facebook. Non si aspettava di aver toccato una corda così sensibile del sistema scolastico: in poche ore il suo post fu condiviso e commentato migliaia di volte, sollevando un dibattito che arrivò fino alle reti televisive.
Il dibattito, ad oggi ancora aperto, si concentra sull'equilibrio tra rigore e comprensione: molte sono le voci che si sono sollevate in sostegno della professoressa, rivendicando il diritto degli insegnanti di impartire non solo lezioni scolastiche ma anche lezioni di vita. Prendere un brutto voto è infatti fondamentale per uno studente; lo aiuta a capire il senso di una sconfitta, a prendersi le sue responsabilità e lo stimola a fare di meglio. Che generazione di uomini cresceremo, se continuiamo a proteggerli ad ogni costo?