6 metodi della tradizione popolare che possono dirti se un miele è di scarsa qualità
Il miele è un ingrediente di cui nessuno di noi dovrebbe fare a meno: è un ottimo sostituto del tradizionale zucchero, ma si può usare anche in tutte quelle occasioni in cui è richiesta un'azione sedativa della tosse, antinfiammatoria e antimicrobica.
La soluzione migliore sarebbe procurarsene da un apicoltore di fiducia, ma in mancanza di esso si può ricorrere al supermercato: in questo caso è bene aprire gli occhi, perché le truffe sul miele sono sempre dietro l'angolo.
Ecco 6 tecniche infallibili per capire se un miele è davvero buono o meno.
Il miele della grande distribuzione può essere manipolato per abbassarne il prezzo di vendita: può contenere zucchero in eccesso, oppure sostanze coloranti.
Prima di tutto è opportuno fare una distinzione tra miele puro e miele pastorizzato.
Il miele puro non viene sottoposto a trattamenti che prevedono l'uso del calore né viene alterato in qualsiasi altro modo: è il tipo di miele più vicino al prodotto finito delle api ed è quindi quello più concentrato di vitamine, amminoacidi e minerali. Può essere usato a scopi alimentari e terapeutici.
Il miele pastorizzato, invece, viene riscaldato ad una temperatura di 65-80°C per essere pastorizzato: la procedura distrugge gran parte dei nutrienti ed è per questo che questo miele deve essere utilizzato solo come dolcificante. Il miele pastorizzato ha una consistenza, un colore ed un sapore diverso da quello puro.
Ecco 6 modi per riconoscere un miele di scarsa qualità:
- Il miele non si cristallizza: il miele puro va naturalmente in contro ad una cristallizzazione durante la conservazione. Se un miele rimane sempre liquido e cristallino, probabilmente non è un buon miele.
- Si scioglie in acqua: fate la prova del bicchiere d'acqua. Mettete un cucchiaino di miele in un bicchiere d'acqua e osservate se si scioglie o meno: se scompare, il miele non è buono perché quello puro non si dissolve in acqua.
- Reagisce a contatto con l'aceto: quando l'aceto è manipolato produce della "schiuma" a contatto con l'aceto.
- Fate la prova della fiamma: sottoponete una quantità di miele alla fiamma di un accendino o di un fiammifero. Il miele puro dovrebbe prendere fuoco perché non contiene acqua, a differenza di quello di scarsa qualità.
- Cambia colore con lo iodio: mettete qualche goccia di iodio in un bicchiere e aggiungete una piccola quantità di miele. Se cambia colore – diventando blu – significa che è stata fatta un'aggiunta di amido di mais.
- Leggete l'etichetta: spesso è l'etichetta stessa a rivelarci la bassa qualità del prodotto. Se trovate il glucosio, il fruttosio o lo sciroppo di mais, meglio non acquistarlo.