Adottare un gatto può aiutare a combattere la depressione e migliorare il battito e la frequenza cardiaca
Se qualcuno ancora non si è lasciato conquistare dalla loro simpatia e bellezza, ecco un valido motivo per adottare un gatto: secondo un recente studio i felini allungano la vita dei loro padroni. E non solo.
Ad affermarlo sono la Fondazione Iseni e il Centro Cuore Malpensa, degli Istituti di Ricovero e Cura Gruppo Iseni Sanità: artefici - un anno fa - della campagna di adozione di un cane fra i cardiopatici per le superiori aspettative di vita dei pazienti, hanno infatti evidenziato gli stessi benefici nel caso dei gatti - con qualche vantaggio in più.
via ilmessaggero.it
Il principale giovamento che si può trarre dalla compagnia felina riguarda la sfera dei disturbi stress-correlati, disturbi depressivi, sindrome ansiogena.
A spiegare i meccanismi alla base di questa benefica relazione è direttamente Il professor Andrea Macchi - direttore del Centro Cuore nonché degli Istituti di Ricovero e Cura Gruppo Iseni Sanità di Lonate Pozzolo: "Il contatto con il pelo del gatto produce ossitocina, l’ormone della felicità. A differenza del cane, la difficoltà del gatto a fidarsi ed affidarsi all'essere umano stimola in quest’ultimo l’autocontrollo e l’impegno prolungato nella relazione con il cucciolo. Il contatto con il pelo del gatto inoltre è piacevole e distensivo, agisce positivamente sul battito e sulla frequenza cardiaca e sulla pressione arteriosa. Le fusa sono un immediato riscontro delle attenzioni rivolte all'animale e rilassano in modo naturale anche il paziente. Tutto ciò produce quindi enormi benefici a livello cardiovascolare, prolungando e migliorando la vita umana".
I risultati dello studio hanno dunque condotto ad un'iniziativa simile a quella con i cani: sono stati infatti stipulati dei protocolli di intesa con i gattili di zona, che invitano i pazienti affetti da patologie cardiovascolari ad adottare un gatto. Saranno gli stessi cardiologi del Centro a spiegarne ai pazienti i benefici, in maniera scientifica dettagliata.
Una soluzione che soddisfa un doppio obiettivo "primo, ovviamente, prolunga la vita ai malati, secondo dà una casa ai gatti abbandonati, che avranno così una famiglia e ripagheranno tutto l’affetto che ricevono regalando anni di vita di chi se ne prende cura”, sostiene Andrea Macchi che, per dare il buon esempio, ha subito accolto un gatto in casa.
Inutile aggiungere che non bisogna soffrire di specifiche patologie per accogliere un micio in casa: saprà ricompensarvi allo stesso modo - e con tanto altro ;)