I secondogeniti hanno più probabilità di essere bambini problematici: un maxi studio lo conferma

di Alberto Ragazzini

05 Agosto 2018

I secondogeniti hanno più probabilità di essere bambini problematici: un maxi studio lo conferma
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Probabilmente chi ha un fratello o una sorella, conosce molto bene la rivalità che a volte si ha con l'uno o con l'altro. Spesso stiamo costantemente in lotta per accaparrarci più affetto da parte dei genitori e per apparire migliori ai loro occhi. Ovviamente un genitore dona lo stesso affetto e vede ogni figlio allo stesso modo, però questa sensazione nel bambino, potrebbe segnare caratterialmente i secondogeniti. 

via southernliving.com

Austin Kirk/Flickr

Austin Kirk/Flickr

Da sempre esiste lo stereotipo che i figli nati per secondi o "di mezzo", possano essere la "pecora nera della famiglia", perché cresciuti con meno attenzione rispetto al primogenito e di conseguenza ignorati. Anche se si tratta probabilmente di una credenza popolare e non è vero per molte famiglie, è stato motivo di studio da parte di alcuni esperti. Un team di ricerca guidato dal Prof. Joseph Doyle del MIT, ha analizzato migliaia di fratelli negli USA e in Danimarca.

Il risultato di questa indagine, che aveva l'obiettivo di andare a fondo e analizzare in chiave scientifica questa diceria, ha scoperto che effettivamente in alcuni casi può essere così. I risultati dicono che il tra il 25 e il 40% dei figli di mezzo analizzati, hanno maggiori probabilità di cacciarsi nei guai e avere episodi di delinquenza giovanile rispetto ai fratelli maggiori. Diverse potrebbero essere le motivazioni di questa differenza caratteriale tra fratelli e sorelle.

Il primogenito quando viene al mondo è abituato a interagire solamente con gli adulti che prende come modello di riferimento. Diventa una sorta di "Re della casa" e attira tutte le attenzione su se stesso. Ha anche più occasioni, rispetto ai fratelli, di vivere momenti da solo insieme ai due genitori.

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AdinaVoicu/Pixabay.com

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Diversamente, il secondogenito, arriva in un momento in cui i genitori sono più preparati ma non possono evidentemente dedicare totalmente le attenzioni su di lui. Il bambino quindi interagisce non più solo con la madre e il padre, ma anche con il fratello o sorella che spesso prende come punto di riferimento. La particolarità di questi bambini è il fatto di crescere con meno attenzioni rispetto al primo e in alcuni casi anche rispetto al terzo.

Il figlio più piccolo, il terzogenito, in alcuni casi è il più coccolato e viziato tra tutti. Non è affatto una questione di preferenze da parte dei genitori, è semplicemente una questione di maggiore esperienza. I genitori alle prese con un terzo figlio, gli lasciano inevitabilmente più libertà perché forti delle esperienze passate e lo vivono in maniera più rilassata rispetto agli altri due.

Di conseguenza: il primo figlio (sempre stando alle ricerche), da grande avrà maggiori probabilità di successo; il secondo potrebbe avere problemi di autostima ed essere più introverso e indipendente; infine il figlio più giovane di solito è il più affettuoso, carismatico, ribelle e spontaneo tra i tre.

Ovviamente quanto appena detto è il frutto di una ricerca che rispecchia solamente il quadro generale della situazione. Non è applicabile a tutti i contesti o alle famiglie. La crescita di un bambino e il suo futuro successo non dipendono dall'ordine di nascita, ma piuttosto dall'impegno, dall'attenzione e dall'amore con cui vengono allevati. Fateci sapere cosa ne pensate anche attraverso le vostre esperienze personali!

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