Questa radiografia di un carlino vi aprirà gli occhi su una tragica verità
Se vedessimo un carlino giocare in un prato, soprattutto se cucciolo, tutti noi non potremmo che sorridere e rimanere rapiti dai suoi movimenti buffi e dai suoi sgraziati slanci di energia. Proprio quel musetto rotondo e schiacciato, che contribuisce a rendere questi cani così adorabili, è però una caratteristica così peculiare da aver portato l'accoppiamento selettivo a livelli insostenibili, che si traducono in vere e proprie patologie per i piccoli amici a 4 zampe.
Una radiografia del cranio di un carlino ci permette di capire meglio la situazione.
La principale conseguenza dello schiacciamento del muso è la sindrome brachicefala, che si traduce nelle difficoltà respiratorie che, se avete visto un carlino giocare all'aria aperta, avrete avuto modi di appurare facilmente.
I carlini hanno in generale una quantità maggiore di tessuto molle nella parte anteriore del palato, e questo crea delle difficoltà nel ricambio d'aria.
La trachea dei carlini inoltre è ipoplasica, cioè poco sviluppata, e ciò riduce di molto il passaggio dell'aria, già compromesso dalla dimensione delle narici, anch'esse più strette rispetto a quelle degli altri canidi.
Per comprendere meglio ciò di cui parliamo, basta confrontare la radiografia con il cranio di un pastore tedesco.
Come potete vedere, il muso è molto allungato, per permettere all'aria di confluire facilmente durante la corsa e di esercitare pienamente la funzione dell'olfatto. La lunghezza del muso inoltre contribuisce a proteggere gli occhi, che rimangono lontani dalle superfici che il cane decide di annusare.
Tutte queste difficoltà hanno un effetto diretto sulle abitudini di vita del cane: man mano che cresce, muoversi gli costa più fatica e tende a diventare sedentario, con tutte le conseguenze sulla forma fisica e sul metabolismo che questo comporta.
Non di rado inoltre, la salute dei carlini viene compromessa in maniera diretta dalle complicazioni che nascono dalle sue caratteristiche più estreme.
Vale davvero la pena offrire a questi cani una così bassa qualità di vita in nome di un capriccio umano e di un accoppiamento selettivo indiscriminato?