I cani possono riconoscere una persona "cattiva" e cercano di proteggere il loro umano, suggerisce una ricerca scientifica

di Laura Gagliardi

29 Giugno 2018

I cani possono riconoscere una persona "cattiva" e cercano di proteggere il loro umano, suggerisce una ricerca scientifica
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I proprietari di cani hanno sempre saputo - o quanto meno sospettato - della capacità dei loro amici a quattro zampe di essere in grado di riconoscere l'indole profonda di uno sconosciuto. Ora, tuttavia, vari studi dimostrano in maniera incontrovertibile come i cani siano capaci di distinguere una persona affidabile o "buona", da una inattendibile o "cattiva". Non solo: infatti, una volta capito il tipo di persona che si ritrova davanti, l'animale tenderà a reagire diversamente.

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Il team guidato da Akiko Takaoka dell'Università di Kyoto ha condotto uno studio su 34 cani, testati in due diverse situazioni in cui il proprio padrone chiedeva aiuto a due collaboratori. Nella prima scena, il padrone riceveva l'aiuto richiesto da uno dei due assistenti, mentre nell'altra l'aiuto veniva negato; in entrambe le situazioni il secondo assistente restava impassibile. Ebbene, tutti i cani hanno mostrato di accettare il cibo successivamente offerto da colui che aveva aiutato il padrone, così come dalla persona rimasta passiva, ma hanno rifiutato quello dato da chi aveva rifiutato l'aiuto.

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Pixabay

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I risultati della ricerca, pubblicata su Animal Cognition Journal, dimostrano che "i cani hanno un'intelligenza sociale più sofisticata di quanto pensassimo: questa intelligenza sociale si è evoluta in modo selettivo nella loro lunga storia di vita con gli umani." secondo Takaoka.

Per il collega John Bradshaw, dell'Università di Bristol, lo studio evidenzia inoltre che i cani amano essere prevedibili. Infatti, pur essendo curiosi rispetto alle novità, questi animali non apprezzano le irregolarità e l'incoerenza, perché non sanno come reagirvi: peraltro, se la situazione di incertezza diviene costante, essi sviluppano stress, paura e aggressività. I cani, infatti, sono "molto sensibili al comportamento umano" ma "vivono nel presente", ovvero non sono in grado di formulare un pensiero astratto: ciò significa che si basano sull'esperienza ripetuta, dimostrata nel tempo, afferma Bradshaw.

Maxpixel

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Un'affermazione che il fondatore del Duke Canine Cognition Center, Brian Hare, conferma quando dice che i cani "valutano le informazioni che forniamo basandosi in parte sull'affidabilità nell'aiutarli a raggiungere i loro obiettivi", non solo, va oltre spiegando come i cani tendano ad ignorare persino i gesti di un membro della loro "famiglia umana" se non chiari, e usino invece la propria memoria per cercare un antecedente sulla base del quale rispondere in maniera coerente. Per cui, se indotto all'errore, persino il proprio cane non si fiderà né obbedirà al padrone.

Insomma, se al vostro cane non piacciono alcuni amici o conoscenti, d'ora in poi farete bene a fidarvi del suo "fiuto" ;)

Sources:

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