Londra inizia a rifare le strade con asfalto ottenuto dai rifiuti di plastica, e i risultati superano le aspettative
Se vi è capitato di dare uno sguardo ai documentari naturalistici di recente produzione, vi sarete resi conto che la presenza di plastica nell'ambiente è diventata ormai un problema allarmante, che mette a repentaglio la vita di milioni di esseri viventi, uomo compreso. Le plastiche infatti si deteriorano con il tempo e vengono ingerite dagli organismi più piccoli, attraverso i quali si insinuano nella catena alimentare arrivando fino ai pesci e ai mammiferi di cui l'uomo si nutre.
Molte, per fortuna, sono le iniziative che sono fiorite negli ultimi anni per cercare di arginare il problema, sia sensibilizzando l'opinione pubblica che pianificando grandi opere rivoluzionarie. A quest'ultima categoria appartiene l'operazione messa in atto dalla città di Londra, che riguarda la produzione di asfalto a partire da plastiche rifiuti plastici.
In un quartiere nella parte settentrionale della metropoli inglese è stato steso un manto stradale del tutto originale, realizzato dalla ditta scozzese MacRebur. Esso contiene al suo interno una percentuale di plastica riciclata, più morbida e resistente del tradizionale asfalto, che conferisce alla strada una maggiore durevolezza rallentando la formazione di buche.
Daniel Anderson, assessore comunale londinese e promotore dell'iniziativa, ha dichiarato: "Sappiamo tutti che la plastica ha un impatto devastante sull'ambiente, in particolar modo quando raggiunge gli oceani. Intervenire cercando di riciclare il più possibile questo materiale è una responsabilità comune".
L'ente responsabile dei trasporti di Londra si è già dichiarato entusiasta di questo esperimento e annuncia lo stanziamento di ulteriori fondi per perfezionare il materiale e utilizzarlo in altre zone della città, man mano che si renderà necessaria la sostituzione o la manutenzione del manto stradale.
Noi crediamo fortemente che il grado di civiltà di una nazione si misuri anche dal rispetto che mostra nei confronti dell'ambiente che la ospita, perciò ci auguriamo che questo esperimento pilota venga presto imitato in molte altre parti del mondo.