Ecco come apparivano alcuni prodotti ortofrutticoli prima che l'uomo iniziasse a coltivarli
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Ormai siamo abituati, camminando per i banconi del supermercato, a riconoscere ad un primo e veloce sguardo la più comune frutta e verdura che ci circonda. Ma che faccia fareste se vi dicessimo che un tempo la banana presentava un sacco di semi al suo interno e la lattuga era sottilissima, somigliante quasi alla rughetta?
Ebbene, oggi vi mostreremo 7 tipi di frutta, ortaggi e verdura che hanno subito un mutamento genetico grazie all'azione dell'uomo e alla sua volontà di intervenire sulla natura per poter massimizzare la produzione.
Dal teosinte (quello più in alto) al mais (in basso): ecco di cosa sono stati capaci i contadini nel corso di millenni.
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In basso una banana con diversi semi dalla grandezza considerevole, in alto la sua incredibile trasformazione.
Prima dell'avocado vi era il Coyo, un albero selvatico della famiglia delle Lauraceae, dal frutto simile, ma meno "vendibile".
Il Lycopersicon chilense, vale a dire l'antenato del pomodoro (anche se di diverso colore).
Carl M. Jones, University of California-Davis
Malus o mela selvatica, questo genere di mela dal retrogusto aspro e amaro si può ancora trovare nell'emisfero boreale.
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Solanum incanum, questa specie è originaria dell'India e l'inconfondibile forma non mente: è una lontana parente della melanzana.
Lattuca serriola, della stessa famiglia a cui appartiene la lattuga sativa (quella nei supermercati), ma decisamente diversa nell'aspetto.
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