Ecco perché liberare un pesce rosso nell'ambiente può essere molto pericoloso
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Una delle minacce principali al delicato equilibrio di un ecosistema è costituita dall'introduzione di specie estranee da parte dell'uomo. Troppo spesso infatti, quando ci si vuole sbarazzare di un animale o di una pianta, li si immette in natura senza badare alle possibili conseguenze.
A tal proposito in Australia è stato condotto un preoccupante studio su un animale che ci riguarda molto da vicino: il pesce rosso (Carassius auratus) originario dell'Asia orientale. Si è notato infatti che in quei territori, come in molte altre parti del globo, questi animali vengono frequentemente liberati nei fiumi o nei laghi quando i loro possessori si stancano di tenerli con sé.
A volte, addirittura, vengono liberati per "offrire loro una vita migliore", senza avere la minima idea della minaccia che possono rappresentare.
via murdoch.edu
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Se l'innocuo pesciolino, costretto povero lui nella nostra boccia di vetro, ci sembra così innocuo, in natura si trasforma completamente. Con un'alimentazione variegata e molto spazio a disposizione può arrivare a dimensioni notevoli (oltre 20 cm), al pari delle trote o delle carpe.
Poiché appartiene ad una specie non autoctona, gli altri abitanti degli specchi d'acqua non sono equipaggiati per fronteggiarlo: il famelico pesciolino divora uova di pesci, girini, avannotti e piante, mettendo a rischio l'equilibrio della catena alimentare del suo habitat.
A peggiorare il tutto c'è anche la sua propensione alla migrazione: lo studio ha rilevato che i pesci rossi in natura percorrono anche 200 km in un anno!
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Oltre a saccheggiare l'ambiente, un pesciolino rosso può immettere virus e batteri "estranei", contro i quali i pesci autoctoni non hanno alcuna difesa immunitaria. Per questo, anche quando è morto, non andrebbe MAI gettato nel gabinetto!
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In conclusione, se hai ricevuto in regalo o hai acquistato un pesce rosso e non sai cosa fartene, cerca magari qualcuno a cui regalarlo, metti un annuncio su internet o al massimo prova a chiedere se il negozio lo vuole indietro. Liberarlo nell'ambiente è la cosa più sciocca che si possa fare!
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Costruire una cultura ambientale non è facile, ma di certo nemmeno impossibile: condividi queste informazioni e insegna (soprattutto ai più piccoli) che il rispetto della natura è fatto di piccoli gesti quotidiani.