10 diffusi stereotipi sulla Cina che non potrebbero essere più lontani dalla realtà
Negare che un modo di dire nasca da una verità sarebbe sbagliato ma fermarsi alle apparenze e prendere per vero ciò che dicono "gli altri" è decisamente peggiore!
Oggi vogliamo parlarvi di un paese che incuriosisce, affascina, spaventa e inorridisce al tempo stesso: la Cina.
Forse penserete di sapere già parecchio su di essa, ma noi vogliamo sfatare per voi dieci fra gli stereotipi più esagerati o scorretti che di solito sentiamo pronunciare al suo riguardo e stupirvi con qualche curiosità che probabilmente non sapevate.
Ma sarà vero che... ?
I cinesi sono cattivi perché mangiano i cani. È vero, in una specifica zona della Cina ogni anno ha luogo un festival della carne di cane che ormai tutti al mondo conoscono, ma rispetto alla totalità della popolazione, coloro che pensano sia normale consumare questo tipo di carne rappresentano una piccolissima percentuale.
Qualcuno aggiungerebbe che i maltrattamenti a cui sottoponiamo gli animali dei grandi allevamenti e il fatto che poi li mangiamo non sia poi meno orribile di quello che avviene a Yulin con i cani, ma per ora lasciamo stare questo approfondimento...
I cinesi sono maleducati. Forse vi sarà capitato di vedere un cinese sputare in strada come se fosse nel bagno di casa sua, oppure vederne uno pulirsi le orecchie con la lunga unghia del mignolo. Agli occhi di un occidentale questo è disgustoso, ma sapevate che per un cinese soffiarsi il naso in pubblico o lasciar pagare a un amico la cena è altrettanto ripugnante?
I cinesi sono tutti uguali. Quando non si ha dimestichezza con i lineamenti orientali si può avere questa impressione ma chi conosce l'Asia sa benissimo che non è così ed è persino in grado di distinguere un cinese da un giapponese o da un coreano.
I cinesi sono tutti bassi. La statura media dei cinesi non sarà fra le più alte del mondo, ma negli ultimi vent'anni le cose sono cambiate molto e anche in Cina ora i giovani divengono sempre più alti.
I prodotti cinesi sono tutti di bassa qualità. È vero che molti di essi sono veramente scadenti ma ormai anche i marchi più famosi si servono della manodopera Made in China. Non sarà che la percezione della qualità cambi a seconda del committente anziché a seconda del manifatturiere?
In Cina tutto costa meno. Il gap fra i costi nelle aree metropolitane e i centri urbani più piccoli è enorme. Ad esempio: trovare un grande appartamento nella Cina centrale e pagare 200 dollari di affitto al mese non vi sarà difficile ma in una città come Shangai non vi basterebbero 500 dollari per un monolocale. L'unica cosa davvero economica rispetto all'occidente è il conto al ristorante.
I cinesi mangiano solo riso. Chi frequenta i ristoranti asiatici sa che non è così ma forse nemmeno loro hanno idea della reale vastità dell'arte culinaria cinese, semplicemente perché ciò che ci servono al ristorante è stato spesso adattato ai gusti occidentali, almeno un po'. Chi ha avuto il piacere di visitare il paese di mezzo, però, ha probabilmente visto coi propri occhi che c'è davvero l'imbarazzo della scelta!
Tutti i cinesi conosco le arti marziali. È vero, il Kung Fu è profondamente legato alla cultura cinese e viene praticato da un elevato numero di persone ma non a livelli alti come ci mostrano i film! Diciamo che la maggior parte delle persone rimane a un livello amatoriale oppure pratica altre forme di esercizi come il Qi Gong e il Tai Chi.
Pene troppo severe per i reati "minori" come lo spaccio e l'evasione fiscale. Chi viene trovato colpevole di questo tipo di reati rischia la pena di morte e molti trovano questa punizione eccessivamente severa. Noi non giustificheremo le scelte del governo cinese, ma vogliamo solo inquadrare la questione in un discorso più ampio. Queste leggi hanno molto a che vedere con i trascorsi storici del paese che a partire dagli anni Trenta dell'Ottocento si ritrovò alle prese con una vera e propria epidemia sociale a base di oppio che ebbe conseguenze devastanti sull'economia del paese. Anche qui, il punto sarebbe forse quello di fare un passo indietro chiedersi se è giusto che un essere umano si arroghi il diritto di togliere la vita a un altro essere umano, a prescindere dal reato che ha commesso. Ma in questo caso non sarebbe una domanda riservata solo ai cinesi.