Usare LEGO giganti per costruire case: l'idea geniale di un architetto italiano
L'idea di fare i lavori in casa fa subito saltare alla mente scenari apocalittici fatti di polvere, calcinacci, persone che entrano ed escono per giorni, spese incontenibili e tanto spreco. Ma è possibile trovare una soluzione alternativa?
Questa la domanda che si è posto Flavio Lanese, un ingegnere di 52 anni della Val d'Aosta che ha progettato e brevettato SpeedyBrick, una nuova tecnologia da costruzione ispirata ad un... "gioco da ragazzi".
L'idea, lo avrete notato, è nata dai famosissimi mattoncini LEGO: tutti ci abbiamo giocato almeno una volta nella vita, ma mai avremmo immaginato che un giorno li avremmo usati per costruire delle pareti.
I mattoni possono essere realizzati in molti materiali, dal legno alle resine, fino a quelli in cemento tutt'ora in progettazione, purché si prediligano materiali di riciclo. Sono facilmente montabili e progettati per permettere al loro interno l'installazione di impianti di ogni tipo.
L'idea era destinata inizialmente solo alla costruzione di tramezzi, muretti o magari camerini per i negozi, ma l'attenzione che il progetto ha destato ha fatto immaginare utilizzi ben più complessi, come ad esempio le abitazioni di emergenza necessarie dopo un evento sismico.
Come dice lo stesso Lanese infatti, il mattone SpeedyBrick è "leggero e ben isolato termicamente, è più semplice, rigido e resistente, armato in acciaio e antisismico; si possono costruire forme particolari, ma soprattutto non si spreca nulla, non si fa polvere né si devono smaltire calcinacci".
I mattoni sono infatti molto più economici, pratici e versatili di moltissime soluzioni adesso in commercio, e soprattutto possono essere smontati e riutilizzati altrove tagliando fortemente i costi, gli sprechi e l'inquinamento.
Dalla sua sede in Val d'Aosta, l'architetto Lanese ha creato una start-up dal nome ReWallution (unione di "revolution" e "wall", muro): il progetto ha attirato l'attenzione anche di realtà presenti dall'altra parte del globo, interessate dalla prospettiva di una collaborazione.
Insomma, un nuovo progetto green e made in Italy di cui sicuramente sentiremo parlare in futuro.
