Sai il significato del numero stampato sulle confezioni di plastica? Ecco perché dovresti
Sappiamo che al giorno d'oggi ci sono alcune grandi problematiche la cui risoluzione non può più essere rimandata: tra queste c'è la questione della plastica, materiale rivoluzionario introdotto nei primi anni del '900, ma che da tempo si è rivelato essere il principale inquinante dei mari, e non solo. Al momento un materiale sostitutivo non esiste e quello che ci rimane da fare è usare la plastica e smaltirla nel modo più giusto. Ecco perché è importante conoscere il significato di quel numero stampato sulle confezioni.
Che cosa sta ad indicare quel numero stampato sul fondo dei contenitori in plastica?
Quel numero sta a distinguere le diverse tipologia di plastica: come avrete notato, molte confezioni sono di plastica, ma non tutte hanno il medesimo aspetto. C'è quella trasparente, quella opaca, quella flessibile e quella dura.
Sapere il tipo di plastica è fondamentale nella fase di smaltimento dei materiali: sarà difficile da credere, ma riciclare insieme due plastiche differenti è come voler fondere il vetro con il metallo: non ha senso!
Non è un compito che spetta al consumatore quello di separare ogni tipo di plastica, che spetta invece agli operatori delle isole ecologiche, ma quel numero contiene un'altra importante informazione.
Proprio perché non tutte le plastiche sono uguali, solo alcune sono adatte a contenere bevande o alimenti.
Per ogni numero ci sono delle raccomandazioni da seguire per essere certi di usare il prodotto plastico, o il prodotto contenuto nell'imballaggio in plastica, nel modo corretto:
1) PET: si tratta del polietilene tereftalato. Viene impiegato per i contenitori usa e getta e si presenta come una plastica leggera e flessibile. Anche alcune bottigliette contenenti acqua sono costituite da questo materiale: nel caso in cui leggeste il numero 1 sulla bottiglia non dovreste usarla per più di una volta: il materiale viene contaminato facilmente da batteri e se sottoposto a fonti di calore rilascia sostanze chimiche dannose per il sistema endocrino.
2) HDPE: a differenza del PET è un materiale più rigido, usato per i contenitori di saponi, detersivi, olio e per giocattoli. Questa è la plastica più indicata a contenere acqua da bere.
3) PVC: con questo materiale di solito sono fatti gli imballaggi alimentari, i giocattoli per bambini e per animali. Gli esperti sconsigliano di acquistare prodotti in cui è presente il PVC in quanto rilascia dosi non indifferenti di sostanze chimiche.
4) LDPE: anche il LDPE è molto flessibile e se sottoposto a fonti di luce o di calore rilascia sostanze chimiche.
5) PP: per intenderci è la plastica usata nei vasetti di yogurt o di latticini, perché è un'efficace barriera contro l'umidità. Rispetto alle altre plastiche è un termoindurente, ovvero si indurisce se sottoposta a calore.
6) PS: il polistirene è il materiale che costituisce i bicchieri e i piatti usa e getta. Non lo si dovrebbe sottoporre a fonti di calore in quanto è possibile il rilascio di sostanze cancerogene.
7) Altro: in questa categoria finiscono tutti i materiali che non si possono collocare nelle altre, ad esempio quelli compositi. Usare oggetti fatti di questi materiali è sconsigliato in quanto la composizione di origine non è nota.
Ora sapete qualcosa di più sulla plastica: continuate a differenziarla e scegliete sempre quella più adatta allo scopo!