Quasi nessuno è in grado di indovinare a cosa servisse questo strumento... Tu ci riesci?
Sapreste dire cosa sono e a cosa servono i "tentacoli" che pendono da questo macchinario? Probabilmente no ma le vostre nonne forse saprebbero illuminarvi. Risale alla fine degli anni Venti, infatti, l'invenzione della macchina per la permanente che per molte donne rappresentò la via per apparire più belle. Il processo richiedeva ore ed era stancante e doloroso ma l'idea di trasformare i capelli lisci in boccoli era talmente ambita che molte vi si sottoponevano lo stesso sopportando stoicamente il dolore.
Negli Stati Uniti, in cui nascevano le mode che influenzavano tutti i paesi occidentali, il primo brevetto per la macchina da permanente venne emesso nel 1928.
Qui la storia della sua inventrice, Marjorie Joyner.
Oggi per fare la permamente vengono sfruttati processi chimici, ma allora bisognava stare sedute per almeno mezza giornata con attaccata alla testa una macchina elettrica che "cuoceva" i capelli.
Il processo, oltre a essere lungo, implicava un alto rischio di scottature della cute e i capelli, sebbene poi ricci, impiegavano almeno 3 mesi per iniziare a riprendersi dal traumatico trattamento.
Le donne, tuttavia, erano disposte a tutto pur di ottenere una chioma voluminosa e si sottoponevano a questa specie di tortura incoraggiate dalla moda del momento (nell'immagine una scena del film Three on a Match del 1932).