Mamma cerca di spiegare alle persone perché i genitori sono sempre incollati ai loro smartphone

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di Marco Bonavolontà

31 Maggio 2024

Perché i genitori stanno sempre al cellulare?
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Una società sempre più tecnologica porta progressi in praticamente tutti i campi e settori, ma talvolta può rappresentare un ostacolo verso i rapporti interpersonali. È innegabile che il modo di approcciarsi con il prossimo sia drasticamente cambiato, così come lo è il tempo speso con familiari e amici.

Una mamma ha cercato di spiegare il perché molti genitori si trovano costretti davanti ai loro schermi, secondo lei non si tratta di cattiva genitorialità: sentiamo il suo messaggio.

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Il messaggio della mamma Paige Turner

@sheisapaigeturner/Instagram

Paige Turner è una mamma come tante altre: lavora a tempo pieno e deve naturalmente badare alla sua prole. "Sento fin troppo spesso la gente criticare i genitori, dicono che non stanno più dietro ai loro figli come si faceva una volta, che sono 'rapiti' dalla tecnologia tanto da arrivare a ignorarli.", racconta in un video su Instagram la donna. 

Ma quanto c'è di vero dietro ai pensieri dei tanti indici accusatori che puntano verso questi genitori? Sì, i genitori passano moltissime ore davanti a uno schermo, ma questo non è sinonimo di stare trascurando i proprio bambini. "Credo che ai genitori di questa generazione venga chiesto davvero molto: devi essere presente per i tuoi figli sempre e comunque, ma in tutto questo si deve portare avanti un lavoro a tempo pieno e occuparsi di tantissime altre faccende...", ha dichiarato Paige.

Dunque le sue parole vogliono fare presente che a volte non si ha molto margine di scelta: bisogna cercare di svolgere T

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Tecnologia e affetti: un equilibrio assai precario

@sheisapaigeturner/Instagram

"Mi trovavo agli allenamenti di taekwondo di mio figlio, mi sono guardata attorno e più della metà dei genitori presenti erano impegnati con qualche altra attività: erano chini davanti ai loro smartphone o davanti a un portatile", ha confessato la giovane.

Questo perché nel momento in cui avevano accompagnato i loro figli a fare sport stavano ancora lavorando. Non è raro infatti che molte attività, siano esse di natura sportiva o meno, comincino prima della fine dell'orario di lavoro "standard". Inevitabilmente i genitori che vogliono accompagnare, e magari assistere almeno un po' alle performance dei propri figli, devono sacrificarsi.

"Il servizio per l'infanzia è un lusso per la maggiore parte delle famiglie e dunque si è costretti a fare più cose insieme, come finire una chiamata di lavoro, rispondere a delle mail e cose di questo genere, il tutto mentre si è alle prese con i propri figli...", ha sentenziato la giovane.

Dunque non si tratta di cattiva genitorialità da parte dei papà e delle mamme di questa generazione, piuttosto si parla di condizioni impossibili da soddisfare se non venendo a compromessi di un certo tipo: le persone dovrebbero tenere conto di questa nuova scomoda realtà prima di giudicare chi si fa in quattro per la propria famiglia. Voi cosa ne pensate?

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