Mamma multata perché il figlio ha fatto pipì nel parco, ma dietro all'azione c'era un motivo
Quando arriva la bela stagione è normale stare fuori casa con i propri figli, rilassarsi e divertirsi. Giocare, passeggiare, leggere, andare in bici sono tutte belle attività che si possono fare e che è fantastico condividere. Ma in queste circostanze è normale, soprattutto quando si resta fuori per tanto tempo, che si abbia la necessità di utilizzare il bagno. Molti parchi, soprattutto quelli cittadini sono provvisti di servizi pubblici, ma non è detto che siano sempre funzionanti.
Ecco, allora, che bisogna in qualche modo trovare una soluzione, soprattutto se il bisogno è impellente. Un mamma ha vissuto un momento di "emergenza" con il suo bimbo proprio mentre erano all'aperto, peccato che la soluzione trovata abbia avuto conseguenze negative.
Cos'è accaduto?
Dennis Bratland /Wikimedia commons - CC BY 2.0 DEED
Michiko Sasaki è una mamma di 46 anni che, in un sabato qualunque, era al parco con il figlio Kobe di 4 anni. Una giornata rilassante trascorsa in famiglia, che purtroppo si è trasformata in un momento molto spiacevole. La donna ha raccontato in una dichiarazione al New York Post che il figlio ha un problema per cui non sa di dover andare in bagno finché non è al culmine e questo potrebbe comportare un grande problema quando sono fuori casa. Proprio mentre erano al parco si è verificato un inconveniente del genere, il piccolo ha avuto all'improvviso l'impellenza e ha chiesto alla mamma di poter fare pipì.
La donna ha immediatamente cercato il bagno pubblico più vicino a loro, trovandolo fuori servizio. Cosa fare a quel punto? "Mio figlio continuava a dirmi di dover andare in bagno e che stava per farsi la pipì addosso" - ha raccontato la donna, così ha portato il figlio nella parte posteriore della struttura che ospitava la toilette del parco e ha dato l'ok al figlio per liberarsi.
Nel giro di qualche istante, però, è stata raggiunta dagli agenti del parco.
L'intervento degli agenti
Bic/Wikimedia commons - CC BY-SA 3.0 DEED
"Quello che avevo appena fatto era illegale, così mi hanno detto - ha raccontato ancora al New York Post - e che non era possibile urinare all'aperto. Non sapevo cosa fare, mi hanno chiesto i documenti per rilasciarmi una multa di 50 dollari e una convocazione in tribunale". Non sapendo bene come reagire, la mamma ha raccontato di aver fatto notare che i bagni erano fuori servizio e che si trattava di un'emergenza, ma gli agenti non hanno voluto sentire ragioni. Le hanno anche fatto presente che c'era un'altra struttura poco lontano da lì e operativa, ma Michiko ha continuato a dirgli che non avrebbero fatto in tempo. Il figlio era in totale emergenza e non sarebbe mai arrivato alla struttura successiva. Ecco la decisione di nascondersi dietro al bagno per liberarsi.
"Mi hanno detto che lì vicino c'era anche un locale e che avremmo potuto chiedere di usare il bagno - ha confessato la donna - ma sappiamo tutti che molte strutture non accettano persone al di fuori dei loro clienti". Ma nessuna delle sue obiezioni ha fatto breccia negli agenti, i quali hanno continuato sulla loro strada, confermando la multa. "Non mi lamento per i soldi che non sono nemmeno troppi, ma è una questione di principio - ha affermato Michiko - non dico che sia accettabile andare in giro ad espletare i propri bisogni, ma in questo caso era un'emergenza e si trattava di un bambino".
Come gestire simili situazioni?
Sia nella città di New York che in molti altri posti le amministrazioni hanno provveduto a installare tanti bagni pubblici così che tutte le persone possano sentirsi tranquille quando sono in giro, ma sappiamo anche che ci sono tante città in cui tali provvedimenti non sono stati presi. Questo non dà il lasciapassare generale per espletare ovunque, ma come regolarsi? Questa domanda è pertinente soprattutto per quanto riguarda i più piccoli che non hanno il controllo di un adulto, ma anche per chi ha problemi di salute e deve servirsi di tali strutture con molta frequenza.
La mamma in questione avrebbe potuto cercare un'altra soluzione, ma questo non toglie che non capita di rado di trovarsi in circostanze di emergenza per cui non si può tergiversare troppo. Tu cosa ne pensi di questa faccenda?