Bimbi giocano nel fango: una scuola danese adotta questa tecnica, ma quanto è giusta?
Educare i bambini non significa solo impartire nozioni, ma anche invogliarli all'esperienza diretta. Soprattutto durante l'asilo nido e la scuola dell'infanzia, gli insegnanti sono molto attenti a consentire approcci empirici per i piccoli allievi. È di fondamentale importanza farli entrare in contatto diretto con le cose che li circondano, per poter mettere in atto tutti i sensi e capire come funziona il mondo.
I bambini e l'esperienza diretta
@thedanishway/Instagram
Tantissimi studi portati avanti da esperti del settore sia oggi che in passato hanno sottolineato l'importanza per i più piccoli dell'esperienza diretta. Non serve tenere i bambini seduti ordinatamente ed educatamente tra i banchi, ma nei primi anni di apprendimento è fondamentale che comprendano come muoversi nello spazio, come interagire con il mondo, con i propri coetanei, devono scoprire ciò che li circonda e anche il loro corpo e la mente.
I giochi sono il veicolo migliore per farlo. Ne esistono di tanti tipi, alcuni volti a stimolare i singoli sensi, altri che ne prevedono l'utilizzo simultaneo. In questa tipologia rientrano le attività fatte con il fango. Maneggiare questo elemento, crearlo o rotolarsi al suo interno è un ottimo modo per attivare tutti i sensi, per fare esperienza motoria, mentale, e per mettersi in contatto con la natura.
Il fango è un materiale malleabile, umido, sporca e ha un profumo caratteristico, tutti aspetti che contribuiscono a una corretta attività dei bambini. È un elemento attraverso il quale i piccoli capiscono come muoversi nello spazio, come coordinarsi per non scivolare, cadere e mantenersi in equilibrio. Possono aiutarsi tra loro favorendo uno scambio sociale. E poi il fango ha la capacità di contribuire ad alleviare lo stress poiché giocare con esso significa stare all'aria aperta e questo è senza dubbio un aspetto cardine dell'educazione.
La testimonianza di una scuola danese
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Con molte probabilità le ragioni viste finora hanno portato una scuola danese a prendere un decisione: i piccoli allievi dell'istituto avrebbero fatto regolare attività proprio con il fango. In un video apparso sui social si vedono proprio i piccoli rotolarsi, cadere, rialzarsi, sporcarsi e divertirsi, soprattutto questo. Il gioco e il divertimento, però, non sono mai fatti senza uno scopo ben preciso. Al contrario, soprattutto in attività del genere, hanno la funzione di condurre all'esperienza, come già detto, e di aiutare i bambini in una sana crescita. Anche il contatto con la melma e i batteri che può contenere non è affatto negativo. L'eccessiva pulizia non è sempre la strada giusta da perseguire.
L'attività ludica in questione è portata avanti con orgoglio dalla struttura danese, ma va anche detto che è inserita in un percorso più ampio. I bambini non vengono solo portati in un sito per dimenarsi nel fango, ma sperimentano anche il contatto con gli animali, gironzolano accompagnati in una fattoria e scoprono cose nuove.
Il contatto con la natura è fondamentale durante le primissime fasi di crescita. Anche vedere e rendersi conto di come cambiano i paesaggi con il susseguirsi delle stagioni, come si trasformano i colori, germogliano alberi, sbocciano fiori e cambia la consistenza del suolo su cui si cammina e gioca è di un'importanza unica. Ecco che situazioni simili e attività all'aperto non vanno mai sottovalutate.
I benefici del contatto con la natura
Tutti aspetti che rendono il bambino più indipendente, riescono a sviluppare la sua sensibilità, lo aiutano a rendersi conto del proprio corpo, di come si muove, di che peso ha, senza sottovalutare quanto sia fondamentale capire il processo di causa-effetto in ogni cosa. Se si lanciano nel fango senza controllo potrebbero scivolare, ecco che devono comprendere, ad esempio, come sistemare il corpo per rimanere in piedi.
Tanti aspetti sono toccati da una semplicissima attività ludica come questa, e ognuno ha la sua nota positiva. Sei d'accordo su esperienze di questo tipo o credi che vadano evitate?