Alla seconda gravidanza aspetta un maschietto: "la cosa mi sconvolge e mi rattrista"
I bambini illuminano la vita delle persone, riempiono le giornate di gioia e sono la luce dei nostri occhi. Averne uno è una benedizione e poterlo crescere, vederne i progressi giorno dopo giorno e assaporarne la vitalità è uno dei regali più belli che la vita possa fare. Nonostante tutto, però, ci sono mamme e papà che a volte non percepiscono fino in fondo questa bellezza e questa felicità. I motivi sono diversi e vogliamo raccontarvi del malessere nato in una mamma.
Già genitrice di una bambina, la donna si è trovata ad affrontare una seconda gravidanza inaspettata, ma non è stato questo a darle turbamento, bensì un altro aspetto.
Una gravidanza non del tutto accettata
Joshua Zamrycki/Flickr - Not the actual photo
La donna in questione ha scelto di raccontare il suo stato d'animo sul portale Mumsnet. Un modo per chiedere a persone sconosciute ed esterne al suo nucleo familiare una considerazione su quanto le stava accadendo. Già mamma di una bambina, ha affermato di essere di nuovo incinta, ma di non provare sensazioni positive come durante la prima gravidanza.
"Di recente ho scoperto di essere incinta e mi vergogno per quello che sento, ma aspetto un maschietto e non ne sono felice - ha scritto la donna - Alla prima gravidanza ho avuto una bimba e mi sono detta che non ne avrei più voluti perché andava bene così, ma poi è successo e ora mi sento sconvolta. Non so se è mai accaduto a qualcuno di provare simili sentimenti".
Insomma, la futura mamma non se la sentiva proprio di mettere al mondo un maschio e avrebbe preferito avere un'altra bambina. Ma queste cose non si scelgono, lo sappiamo bene, vanno solo affrontate così come vengono.
La comprensione delle persone
Nikita Korchagin/Pexels - Not the actual photo
A seguito della spiegazione e dell'esternazione dei suoi sentimenti, la donna ha ricevuto diversi commenti, alcuni dei quali comprensivi nei suoi confronti, altri meno. Chi, come lei, aveva affrontato la stessa difficoltà ha provato a darle conforto, l'ha invitata a considerare gli aspetti positivi di mettere al mondo un maschietto e di pensare a quanto potrebbe essere bella anche questa esperienza.
"Anche io ho provato queste sensazioni - scrive una persona - ma è andata bene e se non fosse stato così non avrei apprezzato tutto ciò che ho avuto dopo, la meraviglia nel relazionarmi con il mio bambino e le scoperte fatte con lui".
L'autrice del post non è l'unica donna a cui è capitato di provare simili turbamenti, ma è successo a tanti e perciò non è una cosa così rara. Molti studiosi si sono concentrati sulla faccenda, arrivando alla conclusione che le motivazioni possono essere davvero tante. Ansia di prestazione, di confronto con il genere opposto, di paura nel crescere un maschietto che ha tante differenze rispetto a una bambina: qualunque sia la ragione, l'invito è solo a prendere coscienza della faccenda, razionalizzarla e affrontarla un po' alla volta affinché arrivi l'accettazione graduale e naturale.
C'è chi ha provato a scuoterla anche drasticamente
Tuttavia, se la psicologia ne spiega le motivazioni e chi ha vissuto le stesse sofferenze ha compreso questa mamma, ci sono stati utenti che proprio non sono riusciti ad essere empatici con lei. Molte donne l'hanno invitata a non lasciarsi prendere da simili preoccupazioni: "quando il tuo bimbo arriverà, rileggerai questo post e ti pentirai di averlo scritto"- ha commentato una persona; "pensa a chi non può averne, di cosa ti lamenti?" - ha aggiunto un'altra; "Risolvi la questione prima che il bimbo nasca - suggerisce un altro commento - Tua figlia non può percepire che ami molto di più lei, sarebbe negativo per il nuovo arrivato".
Tutti input per scuotere la donna, aiutarla e farle capire che, nonostante tutto, l'arrivo di un figlio è un dono e che anche un maschietto avrebbe saputo darle la felicità, l'amore e la pienezza della bimba.
Tu cosa ne dici, ti sei mai sentito così rispetto all'arrivo di un figlio o una figlia? Può capitare che non ci si senta soddisfatti, ma bisogna affrontare la cosa: che suggerimento dare?