Insegnate incredula: "la mamma di un mio alunno vuole farmi sottostare ai suoi orari"

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di Marco Bonavolontà

08 Ottobre 2023

Insegnate incredula: "la mamma di un mio alunno vuole farmi sottostare ai suoi orari"
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Insegnare è una vocazione: non sempre bastano anni di studio e titoli specialisti per esercitare al meglio questa particolare professione. Bisogna avere pazienza, empatia verso il prossimo - specialmente con i ragazzi - e molta flessibilità per aiutare al meglio delle proprie possibilità. Tuttavia, seppur labile, c'è un confine che non dovrebbe mai essere valicato.

La gentilezza, la disponibilità e la buona volontà non dovrebbero mai essere sfruttati... la vicenda che stiamo per narrarvi ha come punto focale esattamente questa tematica, ma è giusto parlare di sfruttamento o è il ruolo stesso dell'educatore a dover includere una certa tolleranza? Analizziamo i dettagli di questa storia per cercare insieme una risposta.

Tra insegnate e babysitter

Tra insegnate e babysitter

Freepik - Not the actual photo

La protagonista di questa storia ha voluto discutere degli avvenimenti che l'hanno riguardata in prima persona rivolgendosi ad un noto forum online dove ha cercato di avere qualche parere in merito all'accaduto. Questo è ciò che ha raccontato.

La donna, 29 anni, è un'insegnante dell'asilo e lavora da circa due anni nella stessa scuola della prima infanzia. Si occupa di supervisionare, educare ed insegnare a 4 studenti. Ora lei ha sempre amato il contatto con i bambini e adora il suo mestiere, ma si è ritrovata in una situazione piuttosto spiacevole.

"L'asilo apre alle 7.00 del mattino, il mio orario lavorativo comincia poco dopo - alle 7.30 - quindi lavoro fino alle 16.30 del pomeriggio. Sarebbe tutto perfetto se non fosse per una mamma ritardataria che ha l'abitudine di presentarsi a riprendere i suoi 2 figli (miei studenti) dopo l'orario di chiusura", ha scritto la giovane. Ma questo non è niente in confronto a come è degenerata l'intera faccenda.

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L'epilogo di una dura realtà

L'epilogo di una dura realtà

Freepik/wayhomestudio - Not the actual photo

"Mi scoccia molto il suo atteggiamento: sembra che dia per scontato la mia disponibilità nel rimanere a guardare i suoi figli oltre il mio tempo lavorativo, dove naturalmente non vengo pagata. Come se non bastasse so che questa mamma lavora presso un liceo, lo stesso che ho frequentato anche io da ragazzina, il quale finisce le lezioni alle ore 16 ed è poco distante dall'asilo...", ha rivelato l'educatrice dell'infanzia.

Ad aggravare la situazione il fatto di sapere che quella madre ha un'auto con la quale può raggiungere il centro dove lascia i figli in pochissimi minuti. Eppure è sempre in ritardo, o per meglio dire si presenta all'orario che più le fa comodo. Ma non è tutto.

Quella madre ha infatti chiesto alla titolare dell'asilo di poter anticipare l'apertura di quest'ultimo alle 6.00 del mattino in modo tale da riuscire a destreggiarsi meglio con la sua routine. E così è stato: la 29enne si è sentita "chiedere" di cominciare al nuovo orario il suo turno di lavoro proprio per andare incontro alle esigenze di quella madre.

La donna si è rifiutata spiegando che alzarsi così presto al mattino l'avrebbe messa in pericolo dovendo camminare a piedi fino alla scuola costringendola ad attraversare un quartiere malfamato. Inoltre, ha raccontato, non trovava giusto alterare il suo abituale ritmo del sonno. Ora si domanda se il suo comportamento, il suo rifiuto, sia stata la cosa giusta da fare. Voi cosa ne pensate?

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